
È l'obiettivo di Mars One, quello di portare l'uomo su Marte. Tanto che già da tempo si lavora al viaggio di sola andata verso il pianeta rosso. Con equipaggio. E nulla deve essere lasciato al caso. Tanto che, per avviare una colonia permanente, si rende necessario un nuovo progetto atto a fornire aria respirabile agli esploratori marziani.

Il nostro unico satellite naturale non riceve visitatori umani dal 1972, dopo la chiusura del programma Apollo. Da quel momento, tutte le missioni sulla Luna sono state senza pilota e senza equipaggio, e la maggior parte di questi orbitali. Tecnicamente, Lunar Mission One assomiglierebbe a queste ultime missioni, ma c'è una grande differenza: tutti possono parteciparvi attraverso un crowdfunding su Kickstarter, garantendosi in questo modo un piccolo posto su una capsula del tempo.

Il nuovo obiettivo della Nasa? Fare in modo che l'uomo su Marte ci arrivi “agganciandosi” ad un asteroide. Lo annuncia lo scienziato planetario Richard Binzel, del Massachusetts Institute of Technology, che segue l'Asteroid Redirect Mission della Nasa.

L'era del turismo spaziale, probabilmente, è ancora molto lontana. Sebbene di passi in avanti per portare i privati in orbita ne erano stati fatti, l'incidente del razzo SpaceShip Two della Virgin Galactic sbiadisce sensibilmente i sogni di quanti vi hanno lavorato duramente in questi anni.

Molto presto, l'uomo potrà sbarcare su Marte. Nel frattempo, sono numerosi ad essere impazienti di visitare il pianeta. E, per il momento almeno, ad un'altitudine di 8.200 metri sul vulcano Mauna Loa alle Hawaii, si trova una piccola base a forma di cupola. Questa viene utilizzata per testare lo stato psicofisico e tecnico dei possibili marsonauti in partenza per Marte.

Pronti a volare su Marte? Se il sogno di portare l'uomo sul pianeta rosso è vicino a diventare realtà, ci sono degli aspetti non trascurabili, come quello dell'alimentazione. La missione Mars One sembra ormai avviata e le selezioni dei futuri marsonauti sono in corso, ma un nuovo studio realizzato al MIT ha stimato quanto riuscirebbe a sopravvivere un uomo su Marte: appena 68 giorni.

Se l’uomo tarda ad andare su Marte, il nostro nome potrebbe giungervi molto prima. Sembra averlo capito la Nasa, da sempre attenta all’antico desiderio umano di scrivere i propri nomi sulle stelle. Nasce così la possibilità di dare a tutti l’opportunità di “lanciare” il proprio nome nello spazio grazie alla prima missione Orion, il cui lancio è previsto il 4 dicembre.

E se l'uomo su Marte vi giungesse dopo un periodo di ibernazione? È quello che sta progettando di fare la Nasa, sostenendo di voler inserire i propri astronauti in uno stato di ibernazione artificiale durante le missioni con equipaggio umano sul pianeta rosso. Tale sonno profondo, infatti, o torpore terapeutico, sarebbe in grado di ridurre le funzioni metaboliche dei marsonauti, rendendo le missioni più semplici da eseguire e meno costose da organizzare.