Uomo sulla Luna: nel 1969 il primo passo, nel 2030 l’insediamento fisso. L’European Space Agency (Esa) punta a costruire il ‘Moon Village’, il ‘Villaggio Lunare’, con l’obiettivo di poter disporre di una base permanente per indagini scientifiche, affari, turismo o per esplorazioni minerarie.
Volere la Luna tra poco non sarà solo un paradosso, ma una realtà. Secondo l’Esa entro il 2030 avremo un posto dove andare se saremo stufi delle solite vacanze terrestri, ma soprattutto, avremo una base scientifica fissa per studi ed eventuali estrazioni minerarie. Le risorse del nostro Pianeta sono in crisi, d’altronde.
Johann-Dietrich Woerne, Direttore Generale dell’Esa, ha spiegato l’idea in un video pubblicato sul sito dell’agenzia, mostrando che l’insediamento potrebbe essere costruito con le risorse stesse del satellite come metalli e minerali, in modo da stampare elementi o intere strutture 3D per la costruzione e la manutenzione della base. Il dirigente ha sottolineato inoltre come sarebbe più facile costruire ai poli o nel lato sempre "illuminato" della Luna.
Per realizzare il progetto, ha spiegato Woerne, è necessario però che ogni nazione contribuisca con le proprie competenze e le proprie possibilità, infrastrutture o di personale. Dei rover robotici potrebbero poi costruire delle protezioni per gli astronauti, gonfiabili speciali per la vita sulla Luna.
Per ora il tutto è solo un progetto su carta, anche se sembra piuttosto completo nei dettagli. E se non sarà presto accessibile a chiunque un viaggio sulla Luna, è anche vero che il turismo spaziale già esiste, sebbene sia attualmente appannaggio di un target economico molto elevato.
Ma il tempo passa in fretta e, chissà, forse avremo la Luna prima del previsto.
Roberta De Carolis
Foto: European Space Agency
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