Uomo su Marte: morira' di fame in 68 giorni

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Pronti a volare su Marte? Se il sogno di portare l'uomo sul pianeta rosso è vicino a diventare realtà, ci sono degli aspetti non trascurabili, come quello dell'alimentazione. La missione Mars One sembra ormai avviata e le selezioni dei futuri marsonauti sono in corso, ma un nuovo studio realizzato al MIT ha stimato quanto riuscirebbe a sopravvivere un uomo su Marte: appena 68 giorni.

Tutta colpa del cibo. Secondo gli studenti del Mit che hanno condotto la ricerca, gli astronauti moriranno di fame sfatando il piano di Mars One, che sarebbe pronta a far atterrare l'uomo su Marte entro il 2025 utilizzando la tecnologia esistente. A loro avviso, senza apportare altri miglioramenti, i coloni spaziali, non avendo la possibilità di tornare sulla Terra visto che si tratta di un viaggio di sola andata, potrebbero morire di fame.

Gli studenti, che fanno parte di un gruppo di ricerca specializzato in programmi spaziali multi-miliardari, hanno utilizzato le informazioni pubblicamente disponibili simulando il viaggio su Marte. E quello che ha sorpreso anche loro. Appena 68 giorni per esplorare un nuovo mondo, poi subentrerebbero problemi irrisolvibili.

Ma facciamo un passo indietro. Mars One è alla ricerca di pionieri da inviare per sempre su Marte, in grado non solo di studiare il pianeta ma anche di formare una colonia permanente. Oltre 200.000 i candidati che si sono fatti avanti e che verranno selezionati e seguiti da un reality show già dal prossimo anno.

Secondo Mars One, i futuri coloni dovranno produrre da soli ciò che occorre per il sostentamento, non potendo portare da terra sufficienti provviste. Le piante però producono ossigeno, e la sua eccessiva presenza in un ambiente chiuso potrebbe alimentare incendi. L'agricoltura richiederebbe allora macchine che rilasciano all'esterno della colonia l'ossigeno senza perdere azoto, fondamentale per mantenere costante la pressione dell'aria. Ma la tecnologia necessaria per tenere sotto controllo l'ossigeno non è mai stata testata oltre il nostro pianeta.

Ma il Ceo di Mars One Bas Lansdorp ha replicato che gli studenti hanno utilizzato dati inesatti e incompleti per il loro studio. Si tratta comunque di un'impresa tutt'altro che semplice, che richiederà sforzi finora sconosciuti.

Per lo studio completo, clicca qui

Francesca Mancuso

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