Il turismo spaziale è quasi pronto per vederci protagonisti tra le stelle. Tuttavia, le ultime iniziative non prevedono l'invio umano a bordo di un razzo. Bensì di mongolfiere. Si, avete letto bene e preparatevi ad usare un sostanzioso assegno se volete provarne l'ebrezza.
A partire dal 2016, World View Enterprise, un'azienda con sede in Arizona, spera di poter mandare sei passeggeri fino 19 miglia di altezza (oltre 30 km) e a bordo di palloni ad elio. Ogni passeggero dovrebbe sborsare 75 mila dollari, ovvero quasi 55 mila euro. I sei passeggeri (più due piloti) occuperebbero una capsula adeguatamente spaziosa per consentire loro di alzarsi, muoversi e godersi la vista. Inoltre, questa sarebbe corredata di servizi di ristorazione e una sala relax. Poiché la capsula è pressurizzata, non vi sarebbe alcun bisogno di indossare tute di volo o maschere per l'ossigeno. Si tratterebbe di un ambiente confortevole, nel quale sarebbe possibile andare in giro, fare uno snack e godere di una bevanda a scelta. Gli alloggi sono progettati per essere molto lussuosi. Ovviamente, non sarebbero delle reggie, ma è la vista di cui si gode la vera forza che vale il viaggio.
Tecnicamente, però, non si volerebbe nello spazio, visto che questo si raggiunge a 62 miglia di altitudine, cioè 99 mila metri. A differenza degli aerei o dei razzi, i palloni a elio sono come vascelli. Per muoversi, si spostano con l'aria, allo stesso modo di una barca che veleggia sull'acqua. A corto di aria, non potrebbero più avere alcun movimento. Quando una mongolfiera raggiunge la frontiera più esterna dell'atmosfera, non riesce più a muoversi e si ferma.
A 30 mila metri, non vi sarebbe l'esperienza della totale assenza di gravità. Ma si volerebbe abbastanza alti per ammirare la curvatura della terra. E, aspetto non trascurabile, si risparmierebbe sui costi visto che un biglietto con Virgin Galactic raggiunge i 250 mila dollari a persona (quasi 185 mila euro) per i suoi voli nello spazio.
Come può essere realizzabile l'idea del palloncino? Tutti noi ricordiamo l'impresa dello scorso anno che vide protagonista Felix Baumgartner tuffarsi a capofitto nel vuoto. La Nasa manda regolarmente palloni giganti ad altezze di oltre 150 mila metri per l'invio di carichi scientifici. Veicoli come questi, anche per l'invio umano, non sarebbero costosi. E questo perché il loro carburante, ossia l'elio, è molto più economico.
Un volo di andata e ritorno nella parte inferiore dello spazio richiederebbe una durata di poco più di quattro ore. Il viaggio continuerebbe con un paio di ore di galleggiamento ad alta quota, altre due ore per rilassarsi e godere della vista, infine un'altra mezz'ora per tornare a terra. “Vedere la Terra appesa nel vuoto dello spazio sarà d'aiuto alle persone per realizzare il nostro legame con il pianeta e l'universo che ci circonda, e sicuramente offrirà un'esperienza di trasformazione per i nostri clienti", ha dichiarato Jane Poynter, CEO del World View. Il viaggio di rientro potrebbe essere realizzato distaccandosi dal pallone, ed effettuando una discesa controllata mediante un'ala gonfiabile. “È anche nostro obiettivo quello di aprire una nuova possibilità per esercitare la curiosità umana, la ricerca scientifica e l'istruzione", ha aggiunto la Poynter. "Non vediamo l'ora di farci promotori di questa nuova, accessibile e conveniente possibilità del volo spaziale, e di condividere la vista mozzafiato, almeno una volta nella vita, con persone provenienti da tutto il mondo".
Federica Vitale
Foto: World View Enterprise
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