
Bere sangue umano, una moda macabra che si sta diffondendo sempre di più tra gli adolescenti. Anche in Cina dove sta diventando davvero un fenomeno sociale dopo il lancio della quinta stagione della fiction americana The Vampire Diaries.

Reese McKee, un venticinquenne neozelandese, ha iniziato una campagna sui social media che ha attivato l'immaginazione di migliaia di romantici su internet. La sua, più che una campagna, è una vera e propria richiesta di aiuto. Quest’ultimo infatti ha chiesto agli utenti dei social network di aiutarlo a rintracciare la sua “anima gemella”.

Il web ci rende nudi, letteralmente. Basta indossare x.pose, il nuovo abito realizzato grazie alla stampa 3D che si dissolve, diventando trasparente ogni volta che interagiamo con lo smartphone. È questa l'originale provocazione di due designer americani, Xuedi Chen e Pedro Oliveira.

I blackout di WhatApp prima, quello di Wind Infostrada poi mettono a dura prova i nervi dei sempre connessi. Basta uno schermo in bianco per qualche ora per mandare in tilt chiunque faccia parte di quella fetta di popolazione che senza internet proprio non riesce a campare.

Amore, oltre alla chimica è anche questione di DNA. Nessuno di noi lo sa ma si sceglie il partner per le somiglianze genetiche. Altro che occhi azzurri e capelli scuri. La scelta del futuro coniuge non è casuale ma basata sul Dna.

Fanno #selfie su selfie gli adolescenti di oggi, smanettano sui loro smartphone e cercano gli svaghi più insoliti. Spesso anche i più pericolosi. È recente la notizia della diffusione di una nuova moda del tutto stramba: il vampirismo. Proprio così, bere sangue umano.

Solo ieri il mondo ha celebrato la Festa della Mamma. Magari, ignorando quanto la maternità apporti in ciascuno di noi alcuni fattori imprescindibili. Ovvero, noi non potremmo essere diversi da ciò che siamo senza quello che la nostra mamma ci tramanda in nove mesi di gestazione.

Una vita dedicata a rimodellare il proprio aspetto. Corpo, viso, capelli ed espressione. Ogni cosa “veramente alterata”. Grazie, si fa per dire, alla chirurgia plastica. Una vera e propria missione, per alcuni. Per somigliare ad una celebrità dello star system o, ancora, a personaggi di fantasia. Magari, a Barbie e Ken i quali, nell'immaginario, rappresentano le icone della perfezione fisica.