
Nel 1859 Darwin ci insegnava che forze come il clima, le malattie o la fame possono influenzare la selezione naturale di ciascuna specie, compresa quella umana. Ciò che tuttavia lui non sapeva, è che esiste un altro elemento capace di fare altrettanto: la cultura.

Le donne e gli uomini contribuiscono ugualmente al tramandarsi delle popolazioni? Siamo biologicamente più orientati verso la poligamia o verso la monogamia?

“Non bisogna domandarsi se crediamo in Dio, ma se Dio crede in noi”, si diceva. In un articolo su “New Scientist” del 3 marzo 2010, Lois Lee e Steven Bullivant si sono preoccupati di spiegare perché vadano studiate le origini dell’ateismo in quanto fenomeno di gruppo.

Lo shopping non rende felici, almeno non in maniera duratura. La gente preferisce spendere soldi per esperienze positive (massaggi, vacanze con la famiglia), piuttosto che per oggetti materiali. Questa è la conclusione alla quale è giunto un gruppo di ricerca dell’Università di Chicago (USA). Il lavoro, finanziato dal National Science Foundation, è stato pubblicato sul Journal of Personality and Social Psychology dell’American Psychological Association.

“In media le persone che ti conoscono meglio ti conoscono tanto quanto tu conosci te stesso, non di più, non di meno. Ancora più importante: esistono cose che entrambi sapete che gli altri non sanno e cose che loro sanno che voi non sapete”. Complicato? Qualcuno ci si è messo d’impegno per svolgere la matassa.

La University of Haifa ha condotto uno studio secondo cui l’apprendimento di una seconda lingua è più facile quando si usa l'accento di chi ascolta e non quello originale. La ricerca ha rivelato le informazioni fonologiche che un adulto utilizza per identificare le parole della lingua straniera e come tali informazioni variano se cambia l’accento.

Paranormal Activity non ha ottenuto solo ottimi risultati al botteghino ma ha conquistato anche il record di chiamate al 118 per un film. Scopri perché ci piace così tanto avere paura.

Da vaga ipotesi fantascientifica, buona semmai per ispirare l’immaginazione di scrittori o registi cinematografici, negli ultimi anni la ricerca sulla lettura del pensiero ha fatto passi da gigante. I recenti esperimenti dei ricercatori dell’Università di Berkeley, diretti dal neuro-scienziato Jack Gallant, provano infatti che è possibile registrare gli stimoli visivi a cui è sottoposto il nostro cervello: arrivando un giorno a decodificare sogni, ricordi o pensieri astratti.