Solo ieri il mondo ha celebrato la Festa della Mamma. Magari, ignorando quanto la maternità apporti in ciascuno di noi alcuni fattori imprescindibili. Ovvero, noi non potremmo essere diversi da ciò che siamo senza quello che la nostra mamma ci tramanda in nove mesi di gestazione.
È durante la gravidanza, infatti, che inizia quel processo in cui l'essere umano acquisisce le proprie caratteristiche genetiche. E non è errato considerare la maternità il periodo durante il quale una mamma diventa un vero e proprio "mutante genetico".
Vediamo, dunque, cinque aspetti scientifici sull'essere mamma, suggeriti dalla rivista LiveScience.
La mamma come mosaico genetico
Durante la gravidanza, il corpo del bambino si forma, in concomitanza con quello della propria mamma che, al contrario, si trasforma. Ma c'è un aspetto, noto con il nome di microchimerismo, secondo il quale alcune cellule del bambino rimangano insite nel corpo della mamma. Spesso, tali cellule sono un residuo della placenta e possono persistere per anni. E infiltrarsi persino nel cervello materno.
Trasformazione del cervello materno
Avere dei figli trasforma il cervello materno. Lo confermano alcuni studi condotti sui roditori. Si tratta, in pratica, di trasformazioni irreversibili che permangono per il resto della vita. Sembrerebbe, ancora, una questione cerebrale. Gli studi, infatti, sottolineano un vero e proprio legame tra l'elaborazione di alcune immagini durante la gravidanza e le relative emozioni provate. E tali emozioni potrebbero costituire un "collante" tra le espressioni facciali “interpretate” (e allo stesso modo decodificate) tra mamma e bambino.
Un aiuto alla vita sentimentale
Se il rapporto madre/figlio è più saldo durante l'infanzia, le relazioni sentimentali saranno migliori e stabili. Diversi studi, infatti, confermano questa stretta relazione. Ad esempio, alcuni maschi di bonobo (una specie di scimpanzé) hanno più possibilità di accoppiarsi quando la propria madre è nelle vicinanze. Questo, dunque, confermerebbe l'evidente rapporto con una spiccata capacità relazionale con l'altro sesso. Un forte legame con la mamma, quindi, può aiutare i bambini a fare amicizia.
Disturbi ossessivi-compulsivi
È noto come le mamme si preoccupino per i propri figli. Delle volte, anche ingigantendo problemi laddove non ce ne sono. Avere un bambino, quindi, rende le persone un po' ossessive. I ricercatori della Northwestern University hanno studiato il modo in cui le neo-mamme si comportano con i propri figli quando questi hanno pochi mesi. Sono stati rilevati sintomi significativi di disturbi ossessivi-compulsivi, come la paura. Se questi, però, sono estremi, possono rivelarsi dannosi, scatenando preoccupazioni e stati d'animo che generano stress e ansie.
La potenza della voce materna
La voce della propria madre la si conosce ancor prima di nascere. Questo spiegherebbe perché il neonato si tranquillizzi tra le sue amorevoli braccia. Uno studio del 2003 della Queen University ha evidenziato come il battito cardiaco del bambino aumenti di frequenza nell'ascoltare una poesia letta dalla propria mamma. Mentre un'altra ricerca, questa volta eseguite dall'Università di Montreal, ha scoperto che il cervello del neonato è sensibile tanto quanto il cuore fetale. Ascoltare la voce della propria mamma, dunque, getta le basi per l'apprendimento delle prime parole del bambino. E questo perché l'emisfero destro del cervello è legato al riconoscimento vocale, mentre quello sinistro al riconoscimento della lingua e delle capacità motorie. Infine, il suono della voce della mamma riduce l'ormone dello stress nel bambino.
Federica Vitale
Leggi anche: