Obama, oggi è il suo giorno. Le elezioni americane hanno visto la vittoria per la seconda volta consecutiva del Presidente Barack Obama. Ma quale sarà la sua politica spaziale? Nel 2010 aveva proposto varie iniziative, tra cui una propulsione spaziale più veloce, astronavi commerciali come la Dragon di SpaceX, ma anche progetti ancora più fantascientifici come depositi di carburante in orbita e case spaziali gonfiabili. Nulla da realizzare nel breve periodo, in ogni caso. Ma cosa farà Obama durante i prossimi quattro anni?
Quest'anno, intanto, il Presidente ha detto no alla missione congiunta Usa-Ue che avrebbe dovuto portare due sonde su Marte entro il decennio in corso. Un vero e proprio passo indietro quello dell'amministrazione Obama nei confronti delle missioni verso il pianeta rosso. Come aveva spiegato allora il direttore della NASA, Charles Bolden "il taglio è stato deciso sulla base del lancio nel 2011 della sonda Mars Science Laboratory e della conclusione vicina del progetto Mars Atmosphere and Volatile Evolution Mission, una sonda per studiare l'atmosfera marziana che sarà lanciata nel 2013". Durante l'amministrazione Obama, inolte, l'intera flotta degli Space Shuttle è andata in pensione, dopo 30 di attività. Adesso le navicelle spaziali Usa sono in procinto di essere ospitate nei musei americani.
Ma quale sarà il futuro delle missioni spaziali Usa? Da non dimenticare che al momento la Nasa è impegnata con il rover Curiosity su Marte e sta collaborando con la società privata SpaceX per l'invio di rifornimenti verso la Stazione Spaziale Internazionale. La società di Elon Musk ha già completato il primo dei 12 voli cargo concordati con la Nasa.
Nel 2010, tra le idee di Obama vi era quella di portare l'uomo su un asteroide entro il 2025 e su Marte entro il 2030. Per raggiungere queste destinazioni nello spazio profondo, l'agenzia sta sviluppando un razzo enorme chiamato Orion. La Nasa spera di inviare questa potente navicella nello spazio con a bordo degli astronauti nel 2021.
E la luna? Visitare ancora una volta il nostro satellite sembra ormai fuori da tutti i piani, ma nel corso del primo mandato presidenziale di Obama, la Nasa stava lavorando per riportare l'uomo sulla luna entro il 2020 all'interno del programma Constellation. Dopo una serie di marcia indietro e di recuperti, Obama dovrà riconsiderare il disegno di legge ribattezzato Back to the moon.
La Nasa dal canto suo sembra confermare il proprio impegno e la propria volontà di tornare sulla Luna con la SLS e con Orion. "Abbiamo appena consegnato una relazione completa al Congresso che delinea le nostre destinazioni e che rende chiaro che la SLS andrà ben oltre l'orbita terrestre bassa per esplorare l'ampio spazio intorno alla Terra-Luna, gli asteroidi vicini alla Terra, la luna, e, in definitiva Marte" ha detto Lori Garver della Nasa.
Rimanere coi piedi per terra, guardando al cielo. La missione più complessa che Obama dovrà affrontare.
Francesca Mancuso
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