Risale a 50 anni fa il primo volo in orbita di un americano. Era il 20 febbraio del 1962 quando John Glenn a bordo della navicella Friendship 7 del programma Mercury volò nello spazio dando il via alla battaglia a distanza tra Russia e Stati Uniti nel corso della Guerra Fredda.
La Nasa celebra dunque il cinquantesismo anniversario del suo primo uomo nello spazio, pur non potendo strappare il primato alla Russia, che aveva inviato Yuri Gagarin circa un anno prima. Glenn fece parte del Mercury Seven, un gruppo di 7 astronauti che faceva capo al Programma Mercury, selezionati dalla Nasa nel 1959.
Sono noti anche come Original Seven o NASA Astronaut Group 1. Tutti e 7 gli astronauti volarono nello spazio, a bordo delle navicelle Mercury, Gemini e Apollo. L'ultimo volo di John Glenn fu a bordo dello Shuttle Discovery, per la missione STS-95, dove stabilì un nuovo primato, visto che nel 1998, anno della missione aveva ben 77 anni. È tutt'ora l'uomo più anziano ad essere andato nello spazio.
E a distanza di 50 anni, la Nasa celebra il suo primo uomo in orbita. Il volo di Glenn fu coronato da successo: la minuscola navicella Friendship 7 fece il giro attorno alla Terra per ben 4 volte in 4 ore e 55 minuti. Rientrò poi nell’atmosfera terrestre lancindosi nell’Oceano Atlantico, nelle vicinanze della Grand Turk Island.
Numerosi i rischi connessi all'impresa di Glenn. Basta pensare alla velocità di atterraggio e decollo, 8 volte maggiore rispetto alla forza di gravità. I medici temevano che lo stesso Glenn potesse subire dei danni irreparabili alla vista. Ma così non è stato. Da allora la Nasa ha portato avanti numerose missioni, fino allo sbarco sulla Luna. 135 sono stati i voli dei suoi Space Shuttle, andati in pensione lo scorso anno con l'ultimo lancio dello Space Shuttle Atlantis.
Francesca Mancuso