Vittori e Nespoli: in visita all'Infn

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Li avevamo lasciati al loro rientro sulla Terra, i due astronauti italiani che quest'anno hanno condiviso la comune esperienza a bordo della Stazione Spaziale Internazionale: Roberto Vittori e Paolo Nespoli. Li ritroviamo nel cuore della terra, nelle profondità del Gran Sasso, presso i laboratori dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare.

Dalle astronomiche altezze del cielo al cuore degli Appenini, sotto 1400 metri di roccia ad osservare i luoghi in cui è nato l'Ams (Alpha Magnetic Spectrometer), il cacciatore di antimateria installato a bordo della ISS. E poi ancora esperimenti su neutrini e materia oscura, su cui si lavora costantemente, come ha confermato la direttrice dei Laboratori, Lucia Votano, che ha guidato gli astronauti nel loro tour.

Appena quattro mesi fa Nespoli e Vittori erano in orbita con le missioni MagISStra e Dama. Ed oggi osservano il lavoro dell'Infn che loro stessi hanno conosciuto a livello operativo.

E ciascuno di loro ha parlato del futuro. Nespoli si riferisce a quello della Nasa, ancora incerto vista la chiusura del programma Shuttle: "Continuo a vivere e a lavorare a Houston e alla Nasa si respira ancora un'aria cupa, con un terzo degli uffici vuoti a causa dei licenziamenti. È andata via tantissima gente che lavorava lì da 30 anni" E riguardo al nuovo veicolo testato dall'Agenzia spaziale americana Nespoli ha detto: "È ancora presto, ci vorrà del tempo".

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Augura un ruolo di primo piano all'Italia anche Roberto Vittori, pilota collaudatore e colonnello dell'Aeronautica Militare Italiana. "Si continua a parlare di Luna e Marte, ma non credo che sia questo il futuro dietro l'angolo. Quello che c'è e a cui bisogna prepararsi è l'aerospazio".

Francesca Mancuso

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