Li avevamo lasciati al ritorno dalla Stazione Spaziale Internazionale. L'uno dopo sei mesi e l'altro dopo circa due settimane. Ci hanno onorato della contemporanea presenza di due italiani sulla Iss e avevano sventolato il tricolore in orbita. Sono Paolo Nespoli e Roberto Vittori. Dopo circa un mese dal loro rientro sulla Terra, i due astronauti sono stati ricevuti dal Presidente Giorgio Napolitano per riconsegnare la bandiera, data proprio dal Capo dello Stato al Colonnello Vittori, lo scorso 7 gennaio.
Ieri, al Quirinale erano presenti anche il presidente dell’Asi, Enrico Saggese e il direttore dei voli umani dell’Esa, Thomas Reiter. Tanta la nostalgia da parte di entrambi, con la consapevolezza che lo shuttle che li ha portati in orbita regalando loro un'esperienza non comune, adesso vivrà solo in un museo, visto che la Nasa ha detto addio alla sua trentennale flotta, con l'invio dell'ultima navicella Atlantis.
Vittori e Nespoli hanno raccontato ancora una volta cosa si prova a guardare la Terra da un'altra prospettiva, con la speranza di tornare presto sulla ISS. Sul sito del Corriere si legge: "Al presidente Napolitano – ha detto Vittori - ho detto del mio stupore entrando nella base ben più ampia di quando c’ero stato quattro anni fa, vedendo come buona parte fosse stata costruita in Italia". Continua il colonnello: "Ho 45 anni, una buona esperienza in orbita con tre missioni, due volando con le navicelle russe Soyuz ed una con lo shuttle Endeavour quindi la mia vita di astronauta è ancora aperta e spero di ritornare lassù".
Un altro rammarico aveva accompagnato Vittori al momento del lancio sullo shuttle Endeavour: "Avrei voluto avere una macchina fotografica, purtroppo non è tecnicamente possibile scattare foto in quel momento". Quando lo shuttle si stacca da terra "si vede solo il cielo, ma se ci sono le nuvole riusciamo a percepire questa incredibile corsa verso il cielo. Poi i motori si spengono e arriva una calma assoluta in cui tutto intorno a te comincia a galleggiare".
Durante l'incontro con il Presidente, i due astronauti hanno ricordato anche l'emozionante momento in cui c'è stato il collegamento con Napolitano in diretta dalla Stazione. Quel giorno, queste furono le parole dei due astronauti: "La cosa che mi piace poterle dire – disse allora Vittori - è che il nostro contributo e quello dell'Esa è stato fondamentale. L'ultima volta che avveo visto la stazione è stato nel 2005, durante la mia seconda missione. Da quella volta tante cose sono cambiate. La stazione è stata duplicata, i nuovi moduli sono quasi tutti passati attraverso l'industria italiana ed europea. Particolarmente bella è la cupola. Paolo ha avuto la possibilità di ammirare la Terra attraverso la cupola. Io l'ho fatto per la prima volta in questi giorni e oggi stesso ho avuto sorvolato per la prima volta l'Italia, dalle Alpi alla Sicilia. Il Nord Italia era completamente libero da nuvole, è stato bellissimo, una vista mozzafiato".
Nespoli invece sottolineò quanto importante fosse la presenza dell'Italia a bordo della Iss: "Ho passato quasi 6 mesi nello spazio, è stato un periodo estremamente intenso ed interessante, abbiamo fatto tante cose ed abbiamo portato i colori dell'Italia ancora una volta in alto. Ho visto il pianeta in un modo che è anche difficile da descrivere".
E un sogno accompagna Vittori: "Ora il mio sogno è di fare il comandante della stazione spaziale". E noi gli auguriamo di riuscirci.
Francesca Mancuso
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