
Sempre di più, con il passare degli anni, l’evoluzione di congegni tecnologici sta raggiungendo ogni ambito della nostra vita quotidiana e, forse, si può ben affermare che nel Terzo Millennio abbia raggiunto il suo apice. Non ci sarebbe nulla da preoccuparsi se non fosse per il non trascurabile particolare che ciò potrebbe portare il mondo e le sue risorse ad un completo impoverimento e, non da ultimo, ad una sicura esposizione alle calamità e ai disastri naturali. Pensiamo alle alluvioni che in queste settimane stanno tenendo nella propria morsa gran parte della nostra Penisola, per esempio. O ai mari inquinati che portano all’estinzione decine di specie marine ogni anno.

Una casa può diventare un tempio dell’ecologia in molti modi, che sfruttano i materiali con cui è costruita, i sistemi di gestione dei rifiuti, le metodologie di filtrazione dell’aria, e molti altri. Qui di seguito dieci suggerimenti per evitare di inquinare se stessi e gli altri anche a casa.

Sono chiamati Google X e a quanto pare esistono davvero. Si tratta dei laboratori segreti dove il colosso di Mountain View studia e lavora su quelle che potrebbero essere le tecnologie del futuro. Ormai non ci sono dubbi. A confermarne l'esistenza è stato anche il New York Times, secondo cui in un'area sconosciuta, forse in una baia, i robot corrono liberi e al riparo da occhi indiscreti. Lì, il futuro è già stato scritto.

Condannare l'uso della robotica in guerra ed arrivare presto al divieto internazionale di realizzazione di robot con "licenza di uccidere".

Per quanti stanno pianificando una vacanza negli States, il Kennedy Space Center di Cape Canaveral, in Florida, sta per aprire ai turisti e agli appassionati le porte del Vehicle Assembly Building.

Le Nazioni Unite qualche giorno fa hanno annunciato che oggi 31 ottobre 2011 sarebbe nato il bambino che avrebbe portato la popolazione mondiale a 7 miliardi. A decretarlo è stata l’organizzazione che si occupa di ricerche demografiche, la United Nations Population Fund (UNFPA).

Gli europei hanno unito i propri sforzi per garantire il libero accesso ai dati scientifici. Il progetto pianificato a questo scopo si chiama Gloria (Global robotic telescopes intelligent array for e-Science) ed è stato interamente finanziato dall'Unione Europea con 2.5 milioni di euro.

Si è conclusa da pochi giorni la IV Conferenza panafricana che si è tenuta a Mombasa in questi giorni, alla quale ha partecipato anche l'Agenzia Spaziale Italiana rappresentata dal presidente Enrico Saggese.