Indiegogo Life: al via il sito per la raccolta fondi a scopi personali

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Crisi economica? Se mancano soldi per importanti scopi personali ora c’è Indiegogo Life, il nuovo sito per il crowdfunding ad personam. Non quindi campagne umanitarie o per la ricerca, tipiche del capostipite Indiegogo, ma necessità quotidiane e di famiglia, come l’acquisto di una casa o l’organizzazione di un matrimonio.

Il sito è suddiviso in categorie come Emergenze, Comunità, Sport, Cure mediche, Celebrazioni, ed è già stato utilizzato da diversi utenti che, con richieste molto variabili in termini economici, si sono rivolte alla comunità umana per necessità a volte impellenti, come malattie gravi, altre meno scioccanti ma comunque costose, come riportare a casa animali persi in lunghi viaggi e ritrovati molto lontani da casa.

Il meccanismo è identico a quello del padre fondatore Indiegogo: chi ha bisogno fa richiesta al sito di crowdfunding di accettazione della campagna di raccolta fondi, e, al parere favorevole, questa è pubblicata con i riferimenti, il finanziamento richiesto e la scadenza. Per i richiedenti la domanda è gratuita, ma il sito può imporre una tassa fino al 9 per cento sul finanziamento ottenuto.

L’organizzazione promette vigilanza sulle domande, per evitare frodi, ma non pone limiti alla loro tipologia. Le campagne possono durare al massimo 120 giorni e il denaro ricevuto verrà versato entro 15 giorni dalla chiusura. Un sistema di controllo che, secondo Indiegogo, non ha attualmente rivali sul mercato.

Il sistema di finanziamento crowdfunding, d’altronde, sembra funzionare. E il confine tra scopo pubblico e privato era già stato raggiunto, come nel recente caso di Aktarer Zaman, il giovane americano autore del sito Skiplagged, con il quale è possibile trovare voli a basso costo sfruttando la possibilità di prenotarne uno con scalo, notoriamente più economico, ma fermandosi alla prima tappa, quella di interesse.

Il giovane, denunciato da importanti compagnie di volo statunitensi, non avendo i soldi per un’adeguata difesa, aveva lanciato una campagna di raccolta fondi, appellandosi al “bene pubblico” che intendeva difendere. Il limite era abbastanza sottile, e il passo breve. Indiegogo Life non ha fatto altro che segnarlo definitivamente.

Roberta De Carolis

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