Internet. Se fosse una nazione, in termini economici superebbe la Germania, ponendosi tra le più grandi potenze mondiali. Dopo Stati Uniti, Cina, India e Giappone, Internetlandia genera un giro d'affari da capogiro. A rivelarlo è stato un dossier reso noto dalla società di consulenza Boston Consulting Group: The 4,2 trillion opportunity: The Internet Economy in the G-20.
Secondo le cifre fornite dallo studio, l'economia digitale entro il 2016 toccherà quota 4,2 milioni di miliardi. Entro il 2016, inoltre, saranno 3 miliardi gli utenti della rete, quasi la metà della popolazione mondiale. L'economia di Internet raggiungerà dunque i 4.200 miliardi dollari soltanto nei paesi G20. E per dare un'idea della grandezza del fenomeno è stato calcolato che se il web fosse un'economia nazionale, sarebbe quinto a livello globale, preceduto solo da Stati Uniti, Cina, Giappone e India, ma davanti alla Germania.
Le analisi hanno inoltre ipotizzato che mentre nei mercati dei paesi del G20 l'economia legata ad Internet crescerà dell'8-10 per cento all'anno, ben più elevato sarà il tasso di crescita dei paesi in via di sviluppo, pari in media al 18%.
In testa saranno l'Argentina e l'India con uno sviluppo rispettivamente del 24% e 23% annuo. Anche l'Italia fa ben sperare, visto che la nostra percentuale di crescita nell'ambito dell'economia digitale sarà dell'11 per cento, contro il 12% della Gran Bretagna, il 7,8% della Germania e il 6,5 degli Usa.
Secondo le stime della Boston Consulting, il ritmo del cambiamento è ancora in accelerazione, e la natura di Internet sta cambiando molto rapidamente. I paesi del G20 hanno già 800 milioni di utenti Internet. I social network, dal canto loro, hanno raggiunto circa l'80 per cento degli utenti nelle economie sviluppate e in via di sviluppo. Bene anche per i dispositivi mobili, tra cui smartphone e tablet, che entro il 2016 rappresenteranno i quattro quinti delle connessioni a banda larga.
Ma dall'indagine, ciò che emerge è che Internet ha a raggiunto una scala ed un livello di impatto che nessun business, industria o governo può più ignorare. E come ogni fenomeno tecnologico, per la sua ampiezza e la rapidità con cui si diffonde, presenta una miriade di opportunità, che i consumatori sono stati rapidi ad accogliere.
Le imprese, soprattutto le PMI sono il motore di crescita della maggior parte delle economie e di recente si stanno muovendo sulla strada del digitale. Saranno proprio quelle che avranno investito nei servizi online a beneficiare della crescita dell'economia sul web, garantendosi dal canto loro una crescita del business del 22% superiore rispetto alle imprese che non sfruttano le potenzialità di Internet.
La rivoluzione digitale è in atto, e da essa dipende la stessa economia mondiale.
Francesca Mancuso