Lo scanner digitale è stata sicuramente una rivoluzionaria invenzione, che ha permesso di trasformare in file le immagini su carta. Ed è stato anche il via ai dispositivi elettromedicali, che hanno cambiato l'approccio alla diagnosi e la sua rapidità. Ma c'è chi lo ha usato per generare arte: Nathaniel Stern, in particolare, ha pensato di usarne una versione subacquea per dare vita a creazioni astratte.
"Per Rippling Images ho lavorato con un team per produrre uno scanner subacqueo – racconta l'artista – dotato di hardware e software personalizzati, e ho portato a termine una nuova serie di opere digitali durante le immersioni su un banco corallino al largo della costa di Key Largo in Florida. Il mio obiettivo era mostrare i limiti e le potenzialità della tecnologia".
Le immagini a volte possono sembrare confuse, ma osservando meglio si percepisce quello che sulla terraferma è difficile da cogliere. Come ha spiegato Stern, le riprese consentono di immortalare il rapporto con la vita e la gravità, quello che si vede e anche quello che non si vede, pesci e piante, respirazione e movimento, e come tutto questo è modificato dal flusso dell'esistenza.
Il mare come non lo abbiamo mai visto. E non solo. "In gioco non ci sono solo i modi in cui usiamo i nostri corpi, i mezzi di comunicazione, le idee e la materia – spiega infatti ancora l'autore delle riprese - ma anche il coinvolgimento di acqua e terra, di vita e non vita, e tutto quello che compiamo ogni giorno: come individui, come popolo e come parte del nostro habitat".
Il lavoro è stato realizzato con il sostegno della UW-Milwaukee Graduate School (Usa).
Roberta De Carolis
Foto: Rippling Images
Credit: Nathaniel Stern
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