
Il design industriale entra in contatto col mondo virtuale e la realtà aumentata. il risultato del progetto europeo SATIN, lanciato dal Politecnico di Milano e coordinato dalla ricercatrice italiana, Monica Bordegoni. Se fino ad ora, per avere un’idea del proprio modello finito, il designer doveva ricorrere a dispendiosi plastici, adesso avrà invece a disposizione un sistema che gli consentirà di “sentire” e modellare la propria creazione non più solo virtualmente, ma anche fisicamente.
La chiave è stata quella di utilizzare la cosiddetta “haptic technology”, ovvero una tecnologia che consente al suo fruitore di ottenere impressioni tattili da un oggetto virtuale, e di combinarla con altre due tecnologie già utilizzate nel design, quali la modellizzazione 3D e la progettazione assistita dall'elaboratore (computer aided design, CAD).
“La tecnologia haptic è lontana dall’essere una tecnologia matura- sottolinea Bordegoni- e il nostro progetto è stato fra i primi ad applicarla al design industriale".
Grazie a questo sistema il designer potrà dunque interagire con il modello virtuale: gli occhiali 3D per mettere a fuoco, e dei bracci meccanici con una guida di feedback tattili per modellare il proprio disegn.
Il nuovo metodo, inoltre, consentirebbe di salvare tutti i modelli intermedi rendendo le modifiche molto più rapide e reversibili.
Il team di ricercatori del progetto conta di proseguire su questa linea di ricerca, ed alcuni partner stanno considerando l'idea di creare un’azienda spin off per commercializzare il sistema messo a punto.
“Test condotti con partner industriali e designer esterni al progetto hanno mostrato che c’è molto interesse attorno al sistema che abbiamo messo a punto", precisa ancora la coordinatrice del SATIN. Che poi aggiunge: "In particolare i designer hanno detto di apprezzare il maggiore controllo artistico di cui possono disporre”.
Barbara Pittaluga