Whatsapp sconfigge gli sms tradizionali: il numero dei messaggi inviati con il popolare servizio di messaggistica istantanea si aggira sui 30 miliardi ogni giorno, contro i 20 degli sms. Un vero e proprio record, raggiunto nel primo trimestre del 2015. È quanto emerge da un report pubblicato sull’Economist, secondo cui il servizio, con i suoi 700 milioni di utenti, ha gestito più di 7 trilioni di messaggi, circa mille a persona.
Non è il primo sorpasso: già nel 2012 gli sms erano stati battuti, ma non con questo margine e non con questi numeri. Whatsapp infatti è in piena crescita, non solo in termini assoluti (nel 2012 si parlava di 19 miliardi di messaggi inviati), ma anche rispetto al diretto concorrente, all’epoca sconfitto con 1,4 miliardi di invii in più. Nessun paragone con 30 miliardi e un distacco di dieci.
L’Economist sottolinea che questa battaglia potrebbe essere solo la punta di un iceberg costituito da una vera e propria guerra dei servizi di messaggistica. Le dieci app big del settore vantano infatti, tutte insieme, circa 3 miliardi di utenti. E tra questi, WhatsApp, il leader, ne ha da solo 700 milioni. Ed è anche noto che il servizio è stato recentemente acquistato da Facebook.
Ma il social network di Mark Zuckerberg, leader a sua volta nel settore, non sembra volersi fermare qui. La rivista economica sostiene infatti come Facebook sia interessato a WeChat, principale servizio di messaggistica cinese, e a KakaoTalk, popolare in Corea del Sud, già definite ‘piattaforme’, non solo app o servizi.
L’intenzione di Zuckerberg potrebbe essere dunque quella di creare una piattaforma complessiva, cannibalizzando i piccoli del settore, a meno che questi non si aggreghino a questo contenitore dedicato allo scambio di messaggi istantanei. Una prospettiva ancora futura, ma, viste le premesse, quanto mai realistica.
Foto: The Economist
A pagare il conto, nel frattempo, sono le compagnie telefoniche, che negli anni passati hanno trovato lauti guadagni dagli sms e che ora rischiano di perdere fino a 54 miliardi di dollari entro il 2016. Senza contare che Whatsapp introdurrà a breve chiamate vocali, altro colpo alle chiamate tradizionali, che già hanno risentito della diffusione dei servizi VoIP a basso costo.
L’ingresso di un servizio che già conta un così vasto numero di utenti potrebbe mettere seriamente in crisi il settore tradizionale. A meno che questo non risponda in modo da permettergli di vincere qualche battaglia. Oppure di uscire dalla guerra.
Roberta De Carolis
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