Che le macchine riescano in molti compiti e mestieri prima svolti dall'uomo, se ne parla dalla preistoria. Ma col tempo, l'automazione e le nuove tecnologie hanno rivoluzionato il lavoro umano. Ma se per alcuni mestieri, il passaggio alla macchina è stato quasi naturale, altri invece destano ancora scalpore.

Avreste mai immaginato l'esistenza di un giornalista sportivo virtuale? È The Machine, e con questo pesudonimo firma in calce i pezzi da lui composti. In realtà, tale macchina non scrive materialmente gli articoli, ma attua una selezione, un censimento tra le altre news raccogliendo le informazioni più rilevanti, come i risultati delle partite, la descrizione delle fasi di gioco o ancora i nomi dei migliori giocatori in campo. Non solo. Tale sistema è in grado anche di associare le foto alla notizia, selezionando automaticamente ad esempio la foto del migliore in campo.

Il robot, che si chiama in realtà "Stats Monkey", è stato realizzato ad Evanston, vicino Chicago, presso il laboratorio di intelligenza artificiale della Northwestern University. I suoi ideatori sono Larry Birnbaum e Kris Hammond, John Templon un giovane giornalista di 27 anni, un ingegnere informatico, Nick Allen di soli 25 anni.

Oggi, The Machine si occupa delle cronache di baseball, ma nulla vieta che presto potrà scrivere di altri sport, se non addirittura di borsa. Tuttavia, sorgono degli interrogativi. Come può la produzione di una notizia, processo interamente creativo, essere realizzato in maniera così poco fantasiosa? A rispondere a questo quesito sono stati i suoi ideatori, che hanno spiegato che la sperimentazione si limiterà alla stampa locale o online, riguardano esclusivamente gli eventi sportivi trascurati dai veri giornalisti. Questi ultimi potranno quindi rimanere al proprio posto. Tutti contenti, dunque. The Machine potrà occuparsi di cronaca di eventi e ai giornalisti nessun automa toglierà mai il piacere di scrivere un bell'editoriale.

Francesca Mancuso