Il granchio, famoso crostaceo che abita tutti gli oceani e le acque dolci sulla Terra, ha una struttura particolare, tanto che, per esempio, ci si può chiedere come riesca ad accoppiarsi. La forma, ma soprattutto la sua struttura rigida, rende apparentemente complicato l’amplesso. Secondo gli scienziati, però, l’animale ci riesce benissimo, anche se con un tecnica tutta sua.
La copulazione avviene in uno specifico periodo, quello della muta. Il granchio, infatti, durante questa fase, dispone di un esoscheletro più molle, e quindi più facile da gestire durante l’accoppiamento. Pamela Jensen, biologa presso la National Oceanic and Atmospheric Administration, ha osservato in particolare che solo in questo tempo si trovano crostacei “accompagnati”.
La muta avviene durante la primavera, classica stagione degli amori, e i granchi adulti in genere attraggono l’altro sesso utilizzando feromoni, molecole usate anche dagli insetti come richiamo sessuale. Non tutte le specie di granchio hanno la stessa dinamica, visto che in alcune è il maschio a rilasciare questi odori chimici, in altre la femmina.
Ma in tutti i casi avviene un abbraccio pre-accoppiamento, una sorta di preliminare, durante il quale il maschio avvolge la femmina con le sue chele e le sue zampe. È qui che la femmina deve decidere se è lui il compagno che desidera. Questo dipende dalla forza con la quale lui la trattiene.
L’abbraccio può durare diversi giorni, dopo i quali, la femmina muta se accetta l’accoppiamento. A questo punto il maschio trasferisce lo sperma dai suoi organi genitali a quelli della femmina. Alcune specie si accoppiano in piedi, uno di fronte all’altro, ma la maggior parte dei granchi in realtà preferiscono la posizione del missionario, con la femmina sotto il maschio.
A copulazione terminata, il maschio resta con la femmina per alcuni giorni fino a che il suo esoscheletro non è nuovamente indurito, quando lei potrà cercare un nuovo compagno.