La pietra miliare di mille esopianeti confermati è stata superata. Dopo 21 anni di ricerche e di scoperte, la ben nota Extrasolar Planet Encyclopedia ora elenca 1.010 esopianeti. Tuttavia, non tutti i cataloghi riguardanti gli esopianeti attuali elencano lo stesso numero di ritrovamenti, ma questo dipende da alcuni criteri particolari per cui ognuno classifica l’oggetto in questione. Per esempio, il più recente Nasa Explanet Archive ne enumera solo 919. Ad ogni modo, sono più di 3.500 i candidati esopianeti in attesa di conferma.
I primi esopianeti confermati sono stati scoperti dall’osservatorio di Arecibo nel 1992. Si trattava di due piccoli pianeti localizzati intorno ai resti di una supernova. Erano i nuclei superstiti di ex-pianeti o corpi di nuova formazione nati dalle ceneri di una stella morta. Questo loro ritrovamento fu seguito dalla scoperta di alcuni pianeti extrasolari attorno a stelle simili al Sole. Era il 1995 ed anche l’inizio della nuova era della “caccia all’esopianeta”.
Le scoperte di pianeti extrasolari sono state accompagnate da diverse sorprese, fin dall’inizio. Nessun esopianeta, infatti, si ipotizzava potesse generarsi intorno ai resti di una stella morta, come ad esempio quello che fu denominato PSR 1257 + 12, o che Giove, con la sua stazza, potesse orbitare vicino alle stelle 51 Pegasi. Oggi, al contrario, siamo a conoscenza anche di sistemi stellari ricchi di pianeti extrasolari, come Kepler-11, o di quelli orbitanti attorno stelle binarie, come Kepler-16 e, infine, di molti esopianeti potenzialmente abitabili, come Gliese 667C.
Molte di queste scoperte si devono al telescopio spaziale Kepler, che ne ha localizzato la presenza soprattutto negli ultimi anni. E, al vaglio, ce ne sono altri 3.500, ma il loro numero potrebbe aumentare rapidamente. Nel gennaio 2013, gli astronomi hanno utilizzato i dati di Kepler per fare una stima dei pianeti extrasolari. Potrebbero esservene 17 miliardi e delle dimensioni della Terra, nella sola nostra galassia. Una stella su sei, infatti, potrebbe essere la candidata ideale ad ospitare un pianeta delle dimensioni del nostro pianeta e in un’orbita stretta.
“La scoperta di molti altri mondi intorno alle stelle è una grande conquista della scienza e della tecnologia”, afferma Abel Mendez Torres, della University of Puerto Rico presso l’Arecibo’s Planetary Habitability Laboratory. Il lavoro degli scienziati e degli ingegneri provenienti dai paesi più disparati sono stati necessari per raggiungere questo difficile traguardo. “Tuttavia, un migliaio di pianeti extrasolari rilevati in due decenni è ancora una piccola parte di quelli possibili attorno ai miliardi di stelle della nostra galassia”, continua. “Il prossimo grande obiettivo, dunque, è quello di comprendere meglio le loro proprietà, pur rilevandone ancora di nuovi”.