Scoperta storica: Chang’e-6 trova ioni negativi sul lato nascosto della Luna

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Chang'e-6 ESA
©ESA

Il lander cinese Chang’e-6, parte di una missione ambiziosa per esplorare e raccogliere campioni dal lato nascosto della Luna, ha fatto una scoperta eccezionale. Durante la sua missione, il lander ha rilevato la presenza di ioni negativi sulla superficie lunare. Questa rilevazione è stata resa possibile grazie allo strumento Negative Ions at the Lunar Surface (NILS) dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA), frutto di una collaborazione tra ESA e Cina.

La missione Chang’e-6 rappresenta un passo significativo nella cooperazione internazionale per l’esplorazione spaziale. Il lander ha toccato il suolo nella vasta area del South Pole-Aitken Basin, un antico cratere di impatto che si estende per circa 2.500 chilometri sul lato nascosto della Luna. Gli ioni negativi rilevati sono il risultato dell’interazione tra il vento solare e la superficie lunare, fenomeno che sulla Terra è schermato dal campo magnetico del nostro pianeta.

Questa scoperta potrebbe offrire nuove informazioni sui processi che avvengono su corpi celesti privi di campo magnetico, come asteroidi e altre lune del Sistema Solare. Gli ioni negativi, rilevati per la prima volta, possono fornire dati cruciali per comprendere meglio le dinamiche superficiali lunari e gli effetti del vento solare.

Tecnologia e sfide della missione Chang’e-6

La missione ha richiesto tecnologie avanzate per il campionamento intelligente e rapido, nonché per la comunicazione tra la Terra e il lato nascosto della Luna. Per facilitare le comunicazioni, è stato lanciato il satellite Queqiao-2, che funge da ponte per trasmettere i dati tra il lander e le stazioni di terra. La missione ha previsto l’uso di un trapano per raccogliere campioni del sottosuolo e un braccio robotico per prelevare campioni di superficie. Questa operazione è stata completata in tempi rapidi, con il lander che ha concluso le operazioni di campionamento in appena due giorni.

La missione Chang’e-6 non solo ha portato alla raccolta di campioni dalla Luna, ma ha anche testato tecnologie che saranno fondamentali per future missioni, inclusa una futura missione di ritorno di campioni da Marte. Il successo di Chang’e-6 pone solide basi per esplorazioni ancora più ambiziose e per la collaborazione internazionale nell’esplorazione spaziale.