Vita su Marte? Ancora no, ma la Nasa, grazie al Mars Reconnaissance Orbiter, ha trovato 8 antichi depositi di ghiaccio, dove questo, probabilmente, si era accumulato sotto forma di neve molto tempo fa. Incredibile scoperta annunciata dall'Agenzia Spaziale degli Usa, ritenuta una pietra miliare per la ricostruzione della storia e del clima del Pianeta Rosso.
Marte è soggetto a nevicate anche a medie latitudini e questi depositi di ghiaccio potrebbero esserne la sede e il risultato. Infatti, a differenza di altri siti precedentemente scoperti, questi sono visibili o a pochi metri sotto la superficie, quasi a cielo aperto.
I siti sono otto scarpate, con pendenze fino a 55 gradi. Le analisi hanno dimostrato che questi depositi hanno ospitato ghiaccio relativamente puro, ricoperto da uno strato da uno a due metri di roccia e polvere ghiacciate. Oltre a rivelare indizi sulla storia del clima sull'inospitale pianeta, i ricercatori sostengono che possano rendere l'acqua ghiacciata più accessibile di quelli scovati in precedenza.
La scoperta è avvenuta grazie alla fotocamera ad alta risoluzione Imaging Science Experiment (HiRISE) di cui è dotato il Mars Reconnaissance Orbiter che ha scandagliato la superficie del Pianeta Rosso, dimostrando la presenza dei siti sia sull' emisfero nord che quello sud del pianeta, a latitudini comprese tra 55 e 58 gradi circa, (che equivalgono alla Scozia o la punta del Sud America terrestri).
"C'è ghiaccio superficiale sotto circa un terzo della superficie marziana, che registra la storia recente di Marte - ha detto l'autore principale dello studio, Colin Dundas dell'U.S. Geological Survey's Astrogeology Science Center a Flagstaff, in Arizona (Usa) - Abbiamo visto sezioni trasversali tracciate dal ghiaccio, che ci danno una visione 3D con più dettagli che mai".

Foto credits: NASA/JPL-Caltech/UA/USGS
Lo studio identifica anche otto siti in cui il ghiaccio è direttamente accessibile, a latitudini con condizioni meno ostili rispetto alle calotte polari. E questo potrebbe avere ripercussioni positive sulle future missioni che puntano a portare l'uomo sul pianeta.
"Gli astronauti potrebbero essenzialmente andare lì con un secchio e una pala e ottenere tutta l'acqua di cui hanno bisogno" ha detto Shane Byrne dell'University of Arizona Lunar and Planetary Laboratory (Usa).
Oltre a ad avere un potenziale valore di risorsa, il ghiaccio esposto mostra un incredibile valore scientifico, in quanto conserva prove del clima di Marte. Infatti l'inclinazione dell'asse di rotazione del Pianeta Rosso varia molto più di quella terrestre, su ritmi di milioni di anni (oggi le inclinazioni dei due pianeti sono quasi le stesse), ma quando si inclina di più, le condizioni climatiche possono favorire l'accumulo di ghiaccio a medie latitudini.
La scoperta verrà usata, oltre che per migliorare le conoscenze sul pianeta, anche per preparare le future missioni, che puntano a portare l'uomo sulla sua superficie.
Il lavoro è stato pubblicato su Science.
Roberta De Carolis