Mancano ormai meno di due giorni all'eclissi di sole dell'equinozio, che avrà luogo il 20 marzo prossimo. Uno spettacolo che sarà visibile anche dall'Italia ma occorre fare molta attenzione. Anche se la nostra stella sarà in parte oscurata, la sua luce rimarrà pericolosa per gli occhi.
Non illudiamoci. Impossibile guardare il sole direttamente e senza alcuna protezione. Non bastano occhiali da sole, negativi fotografici e lastre, anche se sovrapposte. Anche se gli occhiali proteggono dai raggi UVA e UVB, non saranno sufficienti a proteggere gli occhi perché se apparentemente sembrano oscurare quasi tutta la luce, ciò non vuol dire che ne bloccano anche le radiazioni infrarosse e ultraviolette, dannose anche se si guarda per pochi istanti.
Cosa accade ai nostri occhi se guardiamo direttamente il sole? IBTimes UK lo ha chiesto a Georgina Kendrick, del Didsbury Eyecare di Manchester.
Secondo l'esperta non si dovrebbe mai guardare il sole, anche attraverso un binocolo o un telescopio. Il modo migliore per ammirare l'eclissi è creare una immagine riflessa o su un muro o su un pezzo di carta.
Come? Basta uno specchio o un pezzo di carta con un foro tagliato. A quel punto, dando le spalle al sole, occorre posizionare lo specchio/carta su una finestra facendo in modo che l'immagine del sole si proietti sulla parete opposta. Attenzione a non guardare mai direttamente nello specchio, perché sarebbe come guardare il sole.
Quando si punta direttamente il sole, spiega l'esperta, tanti sono i rischi per la salute. Il più doloroso è la “scottatura” della cornea o Fotocheratite, che può anche provocare la perdita della vista fino a 48 ore. Inoltre, l'esposizione al sole a lungo termine può causare vari problemi, tra cui la cataratta e la degenerazione maculare, dovute al fatto che l'occhio assorbe i raggi ultravioletti. Se la è la macula, la zona centrale della retina, a essere colpita dai raggi UV si può arrivare anche a danni permanenti.
Per ammirare l'eclissi in tutto il suo splendore basta avere degli occhiali da saldatore con un indice di protezione 14, o ancora i filtri in Mylar, utilizzabili anche da chi usa un telescopio o una macchina fotografica.
Francesca Mancuso
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