Plutone: ora gli scienziati lo riconoscono come pianeta. La sua esistenza nel Sistema Solare e la sua orbita intorno alla nostra stella, nonché la sua forma grossolanamente sferica, sembrano ora sufficienti per conferirgli nuovamente lo status, che aveva perso in passato. Finite dunque le crisi di identità per la Cenerentola del nostro sistema planetario?
Lo storico della scienza Owen Gingerich di Harvard, che presiede il comitato per la definizione dei pianeti all’interno dell’Unione Astronomica Internazionale (Uai), ha dichiarato il mese scorso che “pianeta è una parola culturalmente definita che cambia nel corso del tempo”, e che Plutone lo è.
Scoperto e classificato come pianeta all’inizio nel 1930, Plutone è stato relegato nel 2006 a ‘nano-pianeta’ dall’Uai. Gli esperti presero questa decisione perché sembrava ci fossero molte altre rocce come Plutone al di là dell’ottavo pianeta (Nettuno), tutte considerate troppo misere per essere definite come tali. E tra l’altro la sua orbita a volte intersecava proprio quella di Nettuno.
Il dibattito è rimasto acceso da allora. Gareth Williams, direttore associato del Minor Planet Center dell’Uai, sosteneva infatti che Plutone non è un pianeta, citando la definizione ufficiale, in cui si afferma che questi è un corpo celeste che è in orbita intorno al sole, è sferico o quasi e non ha altri oggetti di dimensioni analoghe attorno alla sua orbita.
Plutone, secondo l’esperto, falliva il terzo punto, dal momento che aveva diversi altri “pianeti nani” intorno con sovrapposizioni con l’orbita di Nettuno. Plutone è infatti piuttosto misero in termini di dimensioni, con un raggio di circa mille e 200 chilometri, un quinto di quello della Terra. Insomma un pianeta un po’ border line.
Ora però l’Unione Astronomica Italiana Internazionale ha rivotato per il sì. Quanto durerà?
Roberta De Carolis
Foto: Usa Today
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