Una vera e propria rarità astronomica da ammirare questa settimana. Sembra incredibile ma è il pianeta Mercurio, che nonostante la 'vicinanza' alla Terra è difficilissimo da osservare perché esso non si distanza mai molto dal Sole, la cui luce non permette di osservarlo al meglio. Ma questa settimana ci sarà la rara opportunità di fotografare il piccolo pianeta poco prima dell'alba, in mezzo ad altri due corpi celesti, Marte e Giove.
Due cose su di Mercurio lo rendono un osso duro del cielo. In primo luogo, non si allontana mai dal sole a causa della sua posizione nel sistema solare interno. Quanto lo si osserva, si trova sempre nel luminoso cielo crepuscolare, o mezz'ora dopo il tramonto o mezz'ora prima del sorgere del sole, e sempre basso nel cielo.
In secondo luogo, si tratta di un oggetto molto piccolo. Ora che Plutone è stato declassato allo stato di "pianeta nano" , Mercurio, dal diametro di 2.440 km, è il più piccolo degli otto pianeti del sistema solare, con appena il 38 per cento del diametro della Terra.
Per chi tenta di osservarlo, si tratta di una vera e propria sfida, come cercare un luminoso granello di sabbia nella parte bassa di un cielo non ancora buio. Ma già da stasera Mercurio si offrirà al pubblico perché le condizioni di visibilità sono ottimali.
Il giorno migliore, però, sarà il 30 luglio, quando Mercurio sarà più lontano dal sole, ma anche le settimane precedenti e successive a questa data sono favorevoli. Il momento migliore per avvistare Mercurio sarà circa 40 minuti prima del sorgere del sole sull'orizzonte. Meglio usare un binocolo o un telescopio, ma una volta trovato, sarà più facile vederlo anche ad occhio nudo.
A causa della bassa quota di Mercurio, occorre cercarlo in basso sull'orizzonte orientale senza nuvole. Il compito è reso più facile dalla presenza di due pianeti molto più luminosi nel cielo dell'alba, Giove e Marte. Mercurio sarà al di sotto e a sinistra di questi due oggetti.
Visto con un telescopio, Mercurio apparirà simile ad una minuscola luna calante, ma una volta alto nel cielo sarà più nitido.
Curiosità. Si dice che neanche Keplero riuscì mai ad osservarlo.
Francesca Mancuso
Foto: Software Starry Night
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