Vita su Marte: il metano non è una prova certa

marte acqua

Vita su Marte? Ipotesi ancora poco attendibili. Almeno stando a quanto afferma una recente ricerca condotta dal Max Planck Institute for Chemistry, in collaborazione con le Università di Utrecht e di Edimburgo. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Nature.

Da quanto emerge, la presenza di metano su Marte non sarebbe una prova della presenza di vita. A non rendere possibile la formazione di una qualsiasi forma di vita sarebbero gli asteroidi e i micro-detriti. Questi corpi, dopo essersi scontrati con la superficie marziana, avrebbero favorito la presenza di idrocarburi. L'energia che si è osservata, dunque, sarebbe la derivante delle forti radiazioni ultraviolette. Queste, inoltre, produrrebbero metano dai materiali organici trasportati dai detriti schiantati sulla superficie del pianeta rosso.

Come sostiene il direttore scientifico ASI, Enrico Flamini, nell'articolo relativo alla scoperta riportato sul sito dell'Inaf, “l'origine del metano osservato da vari strumenti, sia da terra che da bordo ed in particolare dal nostro PSF (Planetary Fourier Spectrometer), hanno indicato la presenza di metano su Marte”.

Gli scienziati del Max Planck Institute di Lipsia hanno condotto degli esperimenti e hanno visto che la luce solare, e in particolare quella più energica, la ultravioletta, anche con la debolezza con la quale giunge su Marte, riesce a strapparvi molecole varie. E, nel far ciò, agisce sulla superficie delle meteoriti. Il metano, quindi, viene fuori proprio da queste reazioni.

Sempre sul sito dell'Inaf, si legge la considerazione di Marco Giuranna, ricercatore dell’INAF-IAPS di Roma, il quale afferma che “l’articolo pubblicato su Nature sembra indicare che il metano possa avere come origine l’incidenza della radiazione ultravioletta su materiale organico presente nelle meteoriti sulla superficie marziana. Questa è certamente una possibile sorgente di metano per Marte, anche se non spiega le variazioni spazio-temporali precedentemente osservate da terra e da PFS”.

Era il 2003 quando fu scoperta la presenza di metano su Marte. Nacquero in questo modo le numerose ipotesi sulla presenza di vita sul pianeta. Più tardi, la si diede quasi per certa grazie all'analisi delle immagini catturate dai rover “a passeggio” sul pianeta. Queste nuova scoperta, in un certo senso, non fa altro che ridimensionare la teoria e portare i sostenitori della vita su Marte letteralmente con i piedi per terra.

Era il 2003 e la vita su Marte sembrava ormai data per certa. Oggi è ancora tutto da riscrivere?

Federica Vitale

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