Ancora uno spettacolo regalatoci dal Sole ieri. Un'espulsione di massa coronale è stata rilevata nella mattinata dal Solar Dynamics Observatory (Sdo) della Nasa. Una tempesta di radiazioni spettacolare, unica nel suo genere visto che in alcune delle zone osservate pare che la temperatura sia stata inferiore a 80.000 K (circa 79mila e 700 gradi Celsius).
Grazie all'Sdo, dunque, abbiamo potuto osservare il plasma luminoso e le particelle ad alta energia del sole che si muovono ad una velocità di 1400 chilometri al secondo, secondo la Nasa. Per fortuna non ci saranno conseguenze per noi, visto che sfioreranno appena il campo magnetico terrestre tra stasera e domani, 9 giugno. La conseguenza più visibile sarà costituita dalle aurore boreali, osservate ad alte latitudini.
"Uno dei più grandi domande sulla corona solare è il meccanismo di riscaldamento" sostiene il fisico solare Leon Ofman del Nasa Goddard Space Flight Center. "La corona è mille volte più calda della superficie visibile del sole, ma ciò che lo riscalda fino non è ben compreso". Secondo alcuni, "le onde come queste potrebbero causare turbolenze che a loro volta provocano il riscaldamento, ma ora abbiamo la prova diretta fornita dalle onde di Kelvin-Helmholtz ".
Ofman e la suo collega Barbara Thompson, hanno osservato tali onde nelle immagini riprese l'8 aprile 2010 durante un fenomeno analogo, e hanno messo a punto un modello al computer per vedere che cosa avviene nella regione del sole dove più spesso si verificano tali fenomeni. Grazie ai loro studi è emerso che queste condizioni potrebbero essere legate ad onde giganti che rotolano attraverso la corona solare.
Secondo Ofman, inoltre, nonostante il fatto che le instabilità di Kelvin-Helmholtz siano state avvistate in altri luoghi, non vi era alcuna garanzia che si sarebbero verificate anche nella corona solare, permeata da campi magnetici. "Non ero sicuro che questa instabilità poteva evolvere sul sole, dato che i campi magnetici possono avere un effetto stabilizzante," spiega lo studioso. "Ora sappiamo che questa instabilità può comparire anche se il plasma solare è magnetizzato".
Secondo gli scienziati, dunque, l'attrito creato dalla turbolenza ossia dalla semplice rotazione del materiale sopra e intorno a sé, potrebbe contribuire ad aggiungere energia per il riscaldamento della corona.
Uno spettacolo che non capita tutti i giorni, parola di scienzati.
Francesca Mancuso