
Scoperto un sistema solare molto simile al nostro. La classica domanda “siamo soli nell'universo” da tempo è vicina ad avere risposte concrete. La scoperta di numerosi pianeti alieni, ossia corpi celesti al di fuori del nostro sistema solare, chiamati esopianeti, fa ipotizzare anche la presenza di eventuali forme di vita.

È uno dei più piccoli esopianeti mai scoperti, e per le sue dimensioni è molto simile alla Terra. Si chiama UCF-1.01 e orbita attorno a una stella chiamata GJ 436, che si trova a soli 33 anni luce di distanza da noi. L'esopianeta potrebbe essere il mondo più vicino al nostro sistema solare.

Un’atmosfera che evapora. È questa l’interessante scoperta realizzata da un team di ricercatori guidati da Alain Lecavelier, dell’Istituto di Astrofisica di Parigi. Utilizzando il telescopio spaziale NASA/ESA Hubble, gli studiosi hanno osservato che, dopo una violenta tempesta stellare, l’atmosfera del pianeta extrasolare HD 189733b ha iniziato letteralmente ad evaporare. Il gruppo di ricerca ha osservato l’esopianeta e la sua atmosfera con il metodo del transito, in due periodi tra il 2010 e il 2011.

Pianeti alieni, studiata per la prima volta nel dettaglio l'atmosfera di un esopianeta, Tau Boötis b. Grazie ad una nuova tecnica, gli astronomi dell'European Southern Observatory ne hanno misurato orbita e massa con precisione.

Un panorama inedito quello che si è presentato alla sonda spaziale Kepler della Nasa: due pianeti extrasolari appena scoperti e orbitanti attorno alla stessa stella. La loro vicinanza è tale da far sorgere ciascuno nel cielo dell'altro. Per avere un'idea è come se, durante una notte stellata e particolarmente limpida, Saturno con i suoi anelli o Marte apparissero grandi e vicini.

Appena 100 milioni di anni poi sparirà, letteralmente evaporando a causa del caldo torrido della sua stella madre. I ricercatori del MIT e della NASA, grazie ai dati della Sonda Kepler, hanno rilevato un pianeta, le cui dimensioni sono simili a quelle di Mercurio, a circa 1.500 anni luce di distanza da noi.

Il nuovo cacciatore di esopianeti, ossia di pianeti al di fuori del nostro sistema solare, è stato inaugurato ieri alle Canarie. lo spettrografo HARPS- N (High Accuracy Radial velocity Planet Searcher), installato sul Telescopio Nazionale Galileo (TNG) dell'Istituto Nazionale di Astrofisica, uno strumento di precisione, progettato proprio con lo scopo di identificare pianeti extrasolari simili per massa e struttura alla nostra Terra.

Pianeti abitabili, sono decine di miliardi quelli attorno alle nane rosse della Via Lattea. A rivelarlo è stato uno studio svolto dall'European Southern Observatory (Eso), secondo cui i pianeti rocciosi simili alla Terra per dimensioni sono molto comuni nelle zone abitabili delle stelle rosse.