
La Nasa rivela: esistono altri 883 pianeti abitabili. Almeno potenzialmente. Questo il principale annuncio del secondo Kepler Science Conference, meeting dove si discutono le più recenti scoperte del Kepler Space Telescope e che si tiene questa settimana presso l'Ames Research Center della Nasa a Moffett Field (California, Usa).

Sono 8,8 miliardi nella nostra galassia le stelle con pianeti che orbitano nella "Zona di Goldilocks", ossia nella fascia di giusta distanza dal sole.

È il pianeta più simile alla Terra mai scoperto e orbita attorno alla stella Kepler-78. A scoprirlo è stato il cacciatore di esopianeti Harps-n, installato al Telescopio Nazionale Galileo, alle Canarie. Tale corpo celeste, Kepler-78b ruota intorno alla stella madre Kepler-78 ad una velocità elevata. Il suo anno dura infatti 8,5 ore, rispetto ai 365 giorni terrestri.

I pianeti di diamante non possono ospitare la vita: questa la conclusione a cui è giunta la Nasa a seguito di uno studio teorico condotto presso i suoi laboratori in California. L'eccesso di carbonio, infatti, che pure è l'elemento centrale della vita su questa terra, crea una condizione di aridità tale da impedire lo sviluppo di forme di esistenza.

La pietra miliare di mille esopianeti confermati è stata superata. Dopo 21 anni di ricerche e di scoperte, la ben nota Extrasolar Planet Encyclopedia ora elenca 1.010 esopianeti. Tuttavia, non tutti i cataloghi riguardanti gli esopianeti attuali elencano lo stesso numero di ritrovamenti, ma questo dipende da alcuni criteri particolari per cui ognuno classifica l'oggetto in questione. Per esempio, il più recente Nasa Explanet Archive ne enumera solo 919. Ad ogni modo, sono più di 3.500 i candidati esopianeti in attesa di conferma.

Un team internazionale di astronomi ha scoperto un nuovo pianeta nella Via Lattea, si tratta di MOA-2011-BLG-322, un esopianeta che orbita attorno ad una stella lontana 25mila anni luce dalla Terra.

Vaga senza meta, non è una stella né un pianeta. È l'insolito corpo celeste appena scoperto dagli scienziati del Max Planck Institute for Astronomy (MPIA) e dai colleghi dell'Università delle Hawaii. Questo oggetto solitario è stato battezzato PSO J318.5 -22.

Se confermati, alcuni “candidati” planetari potrebbero essere annoverati tra i pianeti più vicini alla loro stella scoperti finora. Si tratta dell'esito cui è giunta una nuova indagine a caccia di pianeti. Ed ha rivelato che alcuni corpi celesti possiedono periodi orbitali più brevi di quattro ore e sarebbero così vicini alle rispettive stelle da sfiorarne quasi la superficie stellare.