Le 7 meraviglia di TRAPPIST-1: scoperti pianeti potenzialmente adatti alla vita

7 esopianeti

Sette mondi alieni, potenzialmente abitabili perché di dimensioni simili alla Terra e nella fascia di abitabilità. Dopo giorni di attese e fiato sospeso, ieri, la Nasa ha annunciato ufficialmente di aver scoperto l'esistenza di alcuni di questi corpi celesti in orbita attorno alla stella TRAPPIST-1, una nana rossa ultrafredda che si trova a 40 anni luce dalla Terra.

Finora, del sistema TRAPPIST-1 si conoscevano due pianeti, scoperti dall'omonimo telescopio situato in Cile a maggio 2016. Successivamente, il Very Large Telescope dell'Eso e il telescopio Spitzer ne confermarono l'esistenza e ne scoprirono altri 5, portando a 7 il numero di pianeti noti attorno alla stella.

Tutti e 7 i hanno dimensioni simili ma tre si trovano all'interno della cosiddetta zona abitabile, ossia abbastanza lontani dalla stella da non avere temperature molto elevate ma potenzialmente in grado di ospitare oceani d'acqua in superficie. Per scovarli, gli scienziati hanno utilizzato il metodo del transito, misurando i piccoli cali di luminosità della stella madre al passaggio dei pianeti in orbita attorno ad essa.

Una scoperta molto importante. Ormai sono tanti gli esopianeti individuati, come quelli che orbitano attorno alla stella Gliese 667c, anche essa con sette pianeti. Ma questa volta le dimensioni di quelli del sistema TRAPPIST-1 potrebbero davvero far ben sperare.

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Sulla base delle loro densità, tutti i pianeti TRAPPIST-1 potrebbero essere rocciosi. Saranno necessarie altre osservazioni per capire se sono ricchi di acqua, ma anche per rivelare la presenza di acqua allo stato liquido sulla loro superficie. La massa del settimo e più lontano pianeta non è ancora stata stimata ma secondo gli scienziati potrebbe essere un gelido, mondo simile a un'enorme palla di neve.

“Le sette meraviglie di TRAPPIST-1 sono i primi pianeti di queste dimensioni trovati in orbita attorno a questo tipo di stella” ha detto Michael Gillon, autore principale dello studio.

A differenza del nostro sole, la stella TRAPPIST-1 è così fresca che l'acqua liquida potrebbe essere presente anche su pianeti che orbitano molto vicino ad essa, più vicino di quanto sia possibile col nostro sole. Basti pensare che tutte e 7 le orbite dei pianeti di TRAPPIST-1 sono più vicine alla stella rispetto a quanto non lo sia Mercurio al nostro sole.

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I modelli climatici suggeriscono che i pianeti più interni, TRAPPIST-1b, c e d, siano probabilmente troppo caldi per ospitare acqua liquida, tranne forse su una piccola frazione della loro superficie.

La distanza orbitale del più esterno, TRAPPIST-1h, non è confermata, ma il corpo celeste è probabilmente troppo distante e freddo per avere acqua liquida, sempre che non vi siano in corso altri processi di riscaldamento. TRAPPIST-1e, f e g rappresenterebbero quindi il “Sacro Graal” degli astronomi alla ricerca di esopianeti abitabili, poiché orbitano nella cosiddetta zona abitabile.

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I pianeti sono anche molto vicini l'uno all'altro. Se ci trovassimo ipoteticamente su uno di essi, riusciremmo a vedere a occhio nudo le caratteristiche geologiche e le nuvole dei mondi vicini.

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“Questo è il risultato più emozionante che ho visto in 14 anni di attività di Spitzer”, ha detto Sean Carey, direttore del Centro di Spitzer Science della NASA al Caltech di Pasadena, in California. “Spitzer continuerà in autunno a perfezionare ulteriormente la nostra comprensione di questi pianeti in modo che il telescopio spaziale James Webb possa seguirlo. Ulteriori osservazioni del sistema riveleranno altri segreti.”

Lo studio è stato pubblicato su Nature.

Francesca Mancuso

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