È in attesa di partire, Scott Kelly, l'astronauta americano, vecchia conoscenza per quanti seguono le imprese delle missioni spaziali sullaStazione Spaziale Internazionale. E la sua non sarà un'impresa come le altre. Sarà, infatti, la prima di (ancor) più lunga durata, un anno. Non sarà da solo in questa avventura nello spazio. Con lui, sempre per 12 lunghi ed intensi mesi, anche il russo Mikhail Kornienko. La partenza è schedulata per domani pomeriggio, 27 marzo, alle ore 20:42 (ora italiana) dalla base russa di Baikonur, in Kazakhstan.
Una missione davvero molto speciale perché, grazie ai 342 giorni di permanenza, darà modo agli scienziati di approfondire la conoscenza delle reazioni del corpo umano nello spazio e, nel caso di Kelly, anche con uno sguardo agli effetti del suo fratello gemello, Mark Kelly, l'astronauta che avevamo lasciato sulla Space Shuttle Endeavour a cantare gli U2, e che sarà sottoposto ad una serie di test, qui sulla Terra.
La domanda cui si cercherà di rispondere è: per quanto tempo l'uomo è in grado di viaggiare nello spazio, in condizioni di assenza di gravità? Per il momento, infatti, l'unico motivo per cui si invia l'uomo nello spazio per lunghi periodi di tempo, e in questo caso per quasi un anno, è proprio quello di cercare di rispondere a questa domanda. La risposta, si suppone, potrebbe chiarire molti dubbi riguardo l'invio dell'uomo su Marte (il cui viaggio potrebbe durare circa sette mesi), o su altri pianeti vicini, sebbene Venere, quello più vicino, sia incredibilmente caldo e con un'atmosfera inospitale, o raggiungere la luna di Giove, Europa, nonostante la sua superficie completamente ghiacciata.
Ma sotto i riflettore saranno soprattutto i due gemelli. Il programma della Nasa, infatti, tenterà di rispondere ai quesiti riguardo il lorostato di salute e le relative capacità cognitive. Il punto di partenza, probabilmente, sarà il cosiddetto paradosso dei gemelli. Basato sulla teoria della relatività di Einstein, il paradosso mira a spiegare come alcuni aspetti del viaggio siano, in realtà, contrari a quel che si sostiene. In breve, tale assunto prevede che, se un gemello parte per un viaggio interstellare di andata e ritorno mentre l'altro invece rimane ad aspettarlo sulla Terra, i due subiranno delle differenze. Al ritorno dal suo viaggio interstellare, compiuto quasi alla velocità della luce, il gemello astronauta sarà invecchiato meno di quello rimasto sulla Terra. Si parla di paradosso ma, di fatto, non vi sarebbe nulla di paradossale visto che, proprio in virtù di quanto sostiene la teoria della relatività di Einstein, il tempo scorre in modo decisamente diverso per i due fratelli. E questo perché non esiste un tempo assoluto, ma uno scorrere temporale relativo al sistema di arrivo, ovvero al tempo del posto in cui si giunge. Per tale motivo, il tempo dell'astronave di Scott Kelly (e della sua permanenza sulla Iss) sarà diverso da quello vissuto da Mark Kelly sul pianeta. Quindi, si tratta di un'asimmetria temporale vissuta dai due fratelli. Laddove il Kelly astronauta subirà accelerazioni e decelerazioni rispetto alla Terra, il Kelly “terrestre” dovrà attendere il tempo che la luce impiega a coprire la distanza per giungere sul pianeta. È questo che fa del paradosso dei gemelli un'asimmetria nei rispettivi sistemi temporali di riferimento.
Grande attesa, dunque, per questa imminente partenza. Scott Kelly e il cosmonauta russo Mikhail Kornienko sono in procinto di partire a bordo della Soyuz. Mentre Mark Kelly attenderà il ritorno del fratello nella sua casa di Houston. Una missione speciale di quattro persone di equipaggio (tre per il lancio di domani contando anche Gennady Padalka, il secondo russo che comporrà il trio ma che rientrerà dopo i canonici sei mesi) e il Kelly gemello sottoposto ad esperimenti a terra. "[Il tempo] non cambia mai sulla stazione spaziale", ha commentato Scott Kelly. "Anche se si tratta di un ambiente molto bello, credo che sia come vivere nel sud della California, le persone si ammalano dopo un po". E, in effetti, sembra che tutti siano più preoccupati per gli effetti psicologici che per quelli fisici che gli astronauti dovranno sopportare. "Immaginate di dover andare a lavorare lontano, per un anno e senza la possibilità di tornare. Una specie di sfida", fa da eco Mark Kelly, quando gli viene chiesto della partenza del suo gemello. Mentre sia Scott Kelly che Kornienko esprimono le dovute preoccupazioni per il fatto di dover lasciare le loro famiglie per così tanto tempo.
Ad ogni modo, vedremo i tre cosmonauti unirsi all’equipaggio della Spedizione 43, quella di cui fa parte la nostra Samantha Cristoforetti dell’Agenzia spaziale europea. Il rientro, un lontano 3 marzo 2016.
Federica Vitale
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