Tempeste solari. In attesa che il ciclo del sole arrivi al picco il prossimo anno, un team di studiosi britannici del Rutherford Appleton Laboratory, ha proposto di costruire una banca dati storica su Nature riguardo all'attività solare. Nulla possiamo contro la potenza del Sole, ma esaminando i dati è possibile comunque fare delle previsioni.
Come più volte abbiamo spiegato, la nostra stella segue un ciclo che dura 11 anni, cha ha un minimo ed un massimo solare. Quest'ultima fase è attesa per il 2013. Anche per questo, nel corso del 2012 ma anche lo scorso anno, si sono verificate espulsioni di massa coronale da record sulla superficie della stella. Da dicembre del 2009 l'attività del Sole ha iniziato ad aumentare, entrando pian piano nella sua fase di massimo solare, periodo in cui si verificano più spesso le eruzioni solari e i getti di massa coronale, che danno origine alle radiazioni che tanto temiamo.
Finora, le conseguenze per la Terra, per fortuna, sono state lievi. Le tempeste geomagentiche provocate dalle particelle solari che viaggiano a grande velocità si sono scontrate con la nostra magnetosfera, erodendo gli strati più esterni del campo magnetico terrestre. Ma il rischio, alle estreme condizioni, sarebbe la fine della vita sul pianeta Terra. E al momento, secondo gli esperti, siamo del tutto impreparati.
"Abbiamo bisogno di una migliore comprensione del rischio legato alla meteorologia spaziale e al suo impatto, e abbiamo bisogno di sviluppare queste conoscenza anche in fretta" ha detto Mike Hapgood, a capo del Ral Space.
Secondo gli esperti britannici, visto che le tempeste solari, come i terremoti sono difficili da prevedere, sarebbe comunque utile raccogliere dei dati statistici a partire dal nuovo ciclo caratterizzato da questa super-attività solare.
L'anno 2012 è iniziato con eruzioni record, a partire da quella del 24 gennaio, la più potente dal 2005, almeno fino a quel momento, passando per quelle registrate dall'SDO della Nasa a fine febbraio, per arrivare a quelle verificatesi durante la prima settimana di marzo, che hanno guadagnato un nuovo primato, raggiungendo un nuovo record dopo l'altro picco, avvenuto 7 anni fa.
Non si tratta di fenomeni inattesi. Sappiamo che avverranno, visto che il ciclo undecennale del sole si ripete. Ciò che non sappiamo e non possiamo prevedere sono le conseguenze, e il momento esatto in cui si verificheranno le eruzioni solari, con le conseguenti tempeste geomagentiche.
La Nasa da tempo tiene d'occhio l'attività solare. Qualche anno fa uno studio condotto in collaborazione con gli esperti della National Academy of Sciences aveva evidenziato i potenziali rischi legati alle tempeste solari calcolando le possibilità che nel corso del 2012 sul Sole (e di riflesso sulla) Terra possa verificarsi una violenta tempesta.
L'unica cosa che possiamo fare è tenere d'occhio l'esuberanza del Sole, sperando che non giochi qualche brutto scherzo.
Francesca Mancuso