Curiosity: l'atterraggio nel cratere Gale alla ricerca della vita

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Curiosity, il rover che la Nasa invierà su Marte a fine anno, atterrerà nel cratere di Gale, nell'emisfero sud del Pianeta Rosso. Intanto, lo scorso 22 giugno, il dispositivo è stato portato al Kennedy Space Center della Nasa, a bordo di un Air Force C-17 e da qui partirà per il suo viaggio alla volta di Marte.

La scelta del cratere per l'atterraggio non di certo casuale. Secondo gli esperti infatti, il cratere Gale circa tre miliardi di anni fa poteva ospitare un grosso oceano. Con un diametro di 154 chilometri, il cratere che porta il nome dell'astronomo australiano Walter F. Gale, ha caratteristiche particolari. Al suo interno infatti vi sono dei sedimenti che hanno lasciato ipotizzare una precedente presenza d'acqua.

Infatti, gli strati che si trovano alla base di questa montagna, contengono argilla e solfati, tutti elementi che si richiamano alla presenza d'acqua.

Gli scienziati hanno identificato Gale come la migliore scelta per perseguire glicobiettivi ambiziosi di questa nuova missione”, ha dichiarato Jim Green, direttore per il Planetary Science Division della NASA a Washington. "Il sito offre un paesaggio visivamente drammatico e grandi potenziali di scoperte scientifiche significative".

"Il Cratere Gale ci offre possibilità interessanti per la ricerca di sostanze organiche, ma non è solo questo l’obiettivo", ha continuato Michael Meyer, del Nasa Mars Exploration Program. "Il vantaggio di Gale è che è un sito con una diversità di caratteristiche che andranno indagate e un ambiente che è cambiato nel tempo. Questo ci permetterà di capire se anticamente Marte ha avuto la possibilità di ospitare forme di vita organiche".

La missione di Curiosity, la Mars Science Laboratory, indagherà subito quell'area a confermna delle ipotesi degli scienziati. Inoltre, una parte della missione che durerà un anno marziano, ossia due anni terrestri, il rover cercherà di capure se il cratere di Gale ha le condizioni ambientali favorevoli allo sviluppo della vita microbica.

Nutre grandi speranze Charles Bolden, amministratore della Nasa: “Marte è fermamente nei nostri obiettivi. Curiosity non solo restituirà un patrimonio di dati importante per la scienza, ma servirà anche come l’avanscoperta per una missione di esplorazione umana sul Pianeta Rosso".

Francesca Mancuso

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