Dopo la notizia data dalla ricercatrice italiana Sandra Pizzarello, che sostiene che l'arrivo della vita sulla Terra abbia avuto inizio a seguito di una pioggia di meteoriti, uno scienziato della Nasa, Richard B. Hoover, ha rivelato che tali oggetti conterrebbero anche dei batteri fossili che rivelerebbero la presenza di altre forme di vita nell'universo.
Stando a quanto riferirebbe Hoover, astrobiologo presso il Marshall Space Flight Center, alcuni paticolari meteoriti, di cui sulla Terra esistono solo 9 esemplari, contengono l''impronta' lasciata da altre forme di vita aliene, simili ai nostri vermi.
Le sue ipotesi prendono in esame il lavoro svolto nel corso degli ultimi dieci anni in zone coperte dal ghiaccio, come l'Antartide, la Siberia e l'Alaska, dove lo studioso ha cercato, e trovato, le particolari rocce, chiamate CI1, ossia condriti carboniose,di cui sono stati rinvenuti una decina di esemplari.
Osservandole nel dettaglio, grazie all'uso del Field Emission Scanning Electron Microscopy, Hoover è riuscito a stabilire che le forme di vita fossili sarebbero originarie della meteora madre da cui i frammenti si sono staccati.
Le sue dichiarazioni e le sue scoperte hanno chiamato a rispondere l'intera comunità scientifica internazionale. “Il campo di studio è stato a malapena lambito, in quanto in tutta sincerità, la stragrande maggioranza degli scienziati direbbe che questo è impossibile”, sostiene Hoover.
Serviranno altri studi per confermare l'ipotesi. La sua ricerca è stata pubblicata sul numero di marzo del Journal of Cosmology.
Francesca Mancuso