Una maledizione pare perseguitare lo Space Shuttle Discovery, che ha subito l'ennesimo rinvio a causa di alcune crepe rilevate sui serbatoi esterni della navetta.
La missione STS-133, che avrebbe portato in orbita la navicella della Nasa per l'ultima volta per 11 giorni sulla Stazione Spaziale Internazionale, è stata rinviata ormai un numero imprecisato di volte, a causa di svariati problemi tecnici.
La partenza, inizialmente prevista per mercoledì 3 novembre, ha subito un primo stop durante il quale si era stimato un tempo di recupero relativamente breve, di qualche giorno. Ma di giorni ne sono passati parecchi, ed altri guai si sono nel frattempo aggiunti.
Il 5 novembre scorso si è deciso infine di rinviare il lancio dello Shuttle ai primi di dicembre e si è indetto un meeting per il 24 novembre per comprendere le cause della perdita di idrogeno che aveva provocato il rinvio dell'ultima viaggio.
Inoltre, si è cercato durante quest'ultimo mese di riparare le due crepe in cima alle due barre di supporto che si trovano sul serbatoio esterno della navetta.
Il lancio era atteso per lo scorso 3 dicembre alle 8.52 ora italiana, ma a causa dei numerosi intoppi è stato nuovamente rinviato al 3 febbraio. Discovery - già caricata con il materiale destinato alla Stazione Spaziale Internazionale Alpha - rimarrà sulla rampa di lancio dove verranno effettuati dei test di rifornimento combustibile. Forse è il caso di mandare lo shuttle anticipatamente in pensione, non credete?
Francesca Mancuso