
Dosi di musica Hip Hop per i pazienti affetti da depressione: questa la terapia proposta da un gruppo di ricerca dell’Università di Cambridge, promotore dell’iniziativa Hip Hop Psych, che si propone di utilizzare l’hip-hop per contribuire a migliorare la salute mentale delle persone e di affrontare questioni come la chiusura verso le malattie mentali e la mancanza di diversità all’interno della professione psichiatrica.

Abbuffate compulsive? Ci pensa un farmaco. Ed è lo stesso utilizzato per curare l'Alzheimer. Lo affermano gli scienziati della Boston University che, in collaborazione i colleghi con la University of Cambridge, hanno identificato il rimedio per curare la fame nervosa.

Un collare hi-tech per salvare le persone colpite da ictus. Un'invenzione tutta italiana potrebbe aiutare nel trattamento delle conseguenze degli ictus, abbassando la temperatura del cervello. Si chiama Neuron Guard. Enrico Giuliani e Mary Franzese, i due ideatori, sono stati premiati da Intel in occasione del Global Challenge nella categoria Internet of Things Hardware.

La tecnologia al servizio della salute dei bambini: si chiama Huggable l'orsetto robot 3D creato al Mit di Boston che aiuta i piccoli ricoverati in ospedale.

Ideato come assistente personale su smartphone e tablet della Apple, si sta rivelando un prezioso aiuto nelle giornate di un ragazzo autistico. Parliamo di Siri, il software in grado di soddisfare le richieste più varie che le giungono attraverso comandi vocali.

Un cuore ormai “morto” da 20 minuti può ancora essere trapiantato. Con un intervento ai limiti del fantascientifico, un team di medici australiani è riuscito a trapiantare all'ospedale di St. Vincent a Sydney un cuore che aveva smesso di battere per un massimo di 20 minuti.

La Bella Addormentata esiste. Ed è viva e vegeta, sebbene la sua vita sia piuttosto un incubo. È inglese e si chiama Beth Goodier ed ha 20 anni. Riesce a malapena ad uscire di casa a causa di un disturbo del sonno debilitante che la lascia in stato di veglia solo per due ore al giorno.

I pazienti in stato vegetativo sono coscienti, anche quando non lo sembrano. Un nuovo studio, condotto presso la Cambridge University, ha scoperto la “firma” nascosta nel cervello di questi pazienti, aprendo la strada a un nuovo metodo in grado di scoprire la presenza di coscienza.