Tumore al seno, un reggiseno hi tech promette di diagnosticarlo precocemente. Frutto della mente di un giovane diciottenne messicano, è commercializzato con il nome di Eva dalla Higia Technologies da lui stesso fondata, ed è valso al giovane il primo premio al Global Student Entrepreneur Awards. Ma nessuna sperimentazione clinica ha ancora validato l’indumento come strumento di diagnosi.
L’idea di base in realtà non è nuova, perché già nel 2012 un simile reggiseno prometteva una diagnosi precoce, e anche allora con lo stesso principio, rilevando cioè variazioni di temperatura considerate anomale e potenzialmente correlabili ad un cancro in avanzamento.
Potenzialmente. Sì, perché, anche se le differenze di temperatura potrebbero indicare una maggiore quantità di vasi sanguigni, magari creati dal tumore stesso per espandersi, che queste misure siano un vero marcatore tumorale è tutto da dimostrare.
“Sappiamo che i tumori hanno spesso un sistema anomalo di vasi sanguigni, ma sappiamo anche che l’aumento del flusso sanguigno non è necessariamente un indicatore affidabile del cancro” ha spiegato a questo proposito Anna Perman, ricercatrice del Cancer Research UK.
Plausi quindi al giovane e ai suoi collaboratori, ma cautela per evitare che queste notizie si rivelino controproducenti. “Al momento non esiste alcuna prova in grado di dimostrare se questo reggiseno è un metodo affidabile per rilevare i tumori – ha sottolineato ancora la Perman - e non è certamente una buona idea per le donne utilizzare una tecnologia che non sia stata sperimentata in studi scientifici di qualità”.
Image credits: Higia Technologies
Anche se è uno dei tumori con la più alta percentuale di sopravvivenza, il cancro al seno necessita ancora di una diagnosi precoce per essere curato efficacemente, e resta la principale causa di decesso per cancro tra le donne, sia dei paesi sviluppati che di quelli in via di sviluppo.
Ma attualmente l’unico metodo scientificamente valido per una diagnosi precoce è la mammografia, che si è dimostrata in grado di ridurre la mortalità per tumore mammario fino al 40%. Indizi altrettanto validi sono forniti dall’ecografia mammaria, soprattutto nelle donne giovani.
Pertanto, per ora, non ci si può affidare a questo reggiseno, né ad altre tecnologie, per quanto affascinanti e promettenti, perché nessuna di queste ha superato dei veri test clinici.
Ci auguriamo comunque che in un futuro prossimo si possa disporre anche di alternative sicure.
Roberta De Carolis
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