Il litio allunga la vita. Se somministrato a basse dosi, infatti, può aumentare l'aspettativa di vita del 16%. Sono questi i risultati di una nuova ricerca condotta sui moscerini della frutta.
Il fatto che il litio stabilizzi l'umore è accertato anche se i meccanismi sono poco noti ma un team di scienziati ha studiato l'influenza di questa sostanza sull'aspettativa di vita dei moscerini, scoprendo un nuovo “bersaglio” che potrebbe rallentare l'invecchiamento: una molecola chiamata glicogeno sintasi chinasi-3 (GSK-3).
Il team, formato dai ricercatori dell'Ucl Institute of Healthy Ageing, del Max Planck Institute for Biology of Ageing e dell'European Molecular Biology Laboratory, ha somministrato varie dosi di cloruro di litio a 160 moscerini adulte misurandone gli effetti. Dosi più elevate riducono la durata della vita, ma dosi più basse prolungano la vita in media del 16% e al massimo del 18% rispetto al gruppo di controllo a cui è stato dato cloruro di sodio. A basse dosi sono stati inoltre notati pochi effetti avversi.
Il team ha scoperto che i ritardi nell'invecchiamento sono legati alla GSK-3 e all'attivazione di un'altra molecola chiamata NRF-2, che si trova nei vermi, nelle mosche e nei mammiferi (compreso l'uomo) ed è importante per la difesa delle cellule contro i danni del tempo. Secondo gli scienziati, la GSK-3 potrebbe essere un bersaglio per i farmaci per controllare l'invecchiamento.
“Per migliorare la qualità e la durata della vita, dobbiamo ritardare l'insorgenza di malattie legate all'età, estendendo il periodo più sano della nostra vita. Identificare un altro obiettivo per l'invecchiamento è un passo fondamentale prendendo di mira GSK-3, potremmo scoprire nuovi modi di controllare il processo di invecchiamento nei mammiferi, compreso l'uomo”, ha detto il ricercatore Iván Castillo-Quan dell'UCL Institute of Healthy Ageing.
Lo studio è stato pubblicato su Cell Reports.
Francesca Mancuso
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