Dormire poco aumenta la nostra voglia di consumare il cibo spazzatura. È quanto è emerso nel corso del meeting 2012 dell'Associated Professional Sleep Societies. Quando si è più stanchi e assonnati, secondo due studi, vi sarebbe una maggiore tendenza a preferire cibi "poco sani", il cosiddetto junk food.
A scoprirlo è stato un team di ricercatori della Columbia University secondo cui la mancanza di sonno sarebbe correlata alla fame e a voglie di cibi di questo tipo. La privazione del sonno infatti sembra aumentare l'attività in aree del cervello che cercano piacere, compreso quello fornito dal cibo spazzatura. A peggiorare le cose, la sonnolenza può anche smorzare l'attività di altre regioni cerebrali, che di solito fungono da freno su questo tipo di desiderio.
In uno degli studi, i ricercatori della Columbia University hanno usato la risonanza magnetica (fMRI) per seguire il flusso di sangue nel cervello confrontando l'attività cerebrale di 25 volontari a seguito di una notte di sonno normale di circa 8 ore e una notte in cui hanno dormito solo 4 ore. I ricercatori hanno eseguito le scansioni mentre mostravano ai volontari le immagini di cibi poco sani intervallati a cibi sani come frutta, verdura e farina d'avena. Il capo ricercatore Marie-Pierre St-Onge, ricercatore associato presso il Centro di ricerca dell'Università di New York ha spiegato: “Noi ipotizziamo che a causa della mancanza di sonno il cervello reagisca agli stimoli alimentari come se fosse una vera e propria privazione del cibo".
Ma la fame e la voglia non possono essere gli unici fattori. Un secondo studio presentato oggi suggerisce che le cosiddette funzioni di ordine superiore del cervello, quelle che ci aiutano a pesare i pro e i contro e fare scelte complesse che comprendono anche ciò che mangiamo, possono essere compromesse proprio per via della perdita di sonno.
Lo studio era simile a quella condotto alla Columbia University. I ricercatori dell'University of California Berkeley, hanno chiesto a 23 giovani sani di valutare il loro desiderio di vari alimenti, mentre era in corso una risonanza magnetica funzionale. Ebbene, i partecipanti hanno espresso una preferenza più forte per il cibo spazzatura dopo che erano stato svegli per 24 ore rispetto a quando erano riposati. Ma c'è di più. Secondo gli studiosi di Berkeley, quando i volontari sono stati privati del sonno, il loro cervello mostrava un'attività ridotta nelle reti coinvolte nel processo decisionale, non solo un aumento dell'attività nelle aree di ricerca del piacere.
Una sana dormita aiuta, anche a scegliere cosa mangiare.
Francesca Mancuso