L’aurora boreale esiste, si può vedere e non si cancella più nè dalla mente né dal cuore. Regala talmente tanto che anche un viaggio in posti così freddi, con possibili difficoltà organizzative dovute all’abbigliamento e alla necessità di particolare spirito di avventura, diventa qualcosa di meraviglioso. La nostra Roberta c'è stata e ci ha raccontato le sue emozioni e le sue impressioni.
Il viaggio è stato organizzato con direzione Tromsø, cittadina sulla costa nord-Ovest della Norvegia, famosa per essere stata la sede di partenza di tutte le storiche spedizioni al Polo Nord, a circa 400 Km a Nord del Circolo Polare Artico ma in posizione particolarmente favorevole dal punto di vista climatico a causa della Corrente del Golfo che lambisce i suoi territori. Temperature quindi fredde, ma meno di altre aree alla stessa latitudine.
La città, proprio per questa felice localizzazione geografica, conta quasi 70 mila abitanti, ospita l’Università ed è sede di un aeroporto internazionale, con collegamenti diretti anche con Londra, oltre che con varie città della Norvegia stessa. Non è stato dunque difficile raggiungerla. Da Tromso è possibile anche arrivare alle isole Lofoten, dove era stata la nostra Virag.
Abbiamo chiesto a Roberta di raccontarci qualcosa in più sul fenomeno dal vivo e le sue sensazioni. Ecco cosa ci ha detto.
Cara Roberta, insomma l’aurora boreale esiste…
Eh già, non si ammira solo nei libri e non è così difficile vederla, almeno non con i collegamenti moderni. È un fenomeno così particolare che nell’immaginario collettivo viene visto come fantastico. In realtà non è così, ma è vero che non è ancora chiarissimo il meccanismo con il quale si forma.
É noto come l’interazione tra i raggi solari e il campo magnetico terrestre provochi questi straordinari effetti di luce, che infatti compaiono solo vicino ai poli, dove tale campo magnetico è più intenso, e sono favoriti da intense tempeste solari. Ma la comprensione fisica completa, proprio perché molto complicata, non è ancora stata raggiunta. Gli studi d'altronde, continuano.
Quanti colori ha?
In rete si trovano moltissime foto dell’aurora boreale e sembra che possa essere di mille colori. In realtà ho scoperto proprio lì con la nostra guida che i colori “principali” sono sostanzialmente tre, verde, rosso e blu, che dipendono dall’altezza rispetto alla Terra alla quale l’aurora si forma.
Poiché il range di altezza più ampio è quello corrispondente al verde, è questo il colore di gran lunga più frequente. Tuttavia non è da escludere che i colori interagiscano, rendendo imprevedibile il mix cromatico.
Ma è proprio così come si vede nelle foto?
Ecco questo è quello che si può scoprire veramente solo andando sul posto. Effettivamente no, i colori che si vedono dal vivo sono generalmente più tenui di quelli immortalati dalle foto, che nascono da filtri cromatici studiati apposta per esaltare il contrasto di colori.
Tuttavia, quello che le foto non rendono e non renderanno mai è la vera e propria danza nel cielo. L’aurora non è un fenomeno statico: si muove nel cielo, cambia forma di continuo facendo assumere al cielo aspetti imprevedibili ed emozionanti. La “nostra” aurora è stata a fasce orizzontali, a curve verticali, e molto altro contemporaneamente. L’emozione insomma sta proprio nel godersi questi fuochi d’artificio naturali.
Che consigli daresti a chi vuole vedere questo straordinario fenomeno?
Beh, sicuramente ci vuole un po' di spirito di avventura. Noi abbiamo fatto il viaggio in condizioni sostanzialmente “comode”, ma vedere l’aurora significa innanzitutto spostarsi dalle città, che operano nel cielo un inquinamento luminoso da evitare a tutti i costi. Abbiamo preso una guida locale perché, essendo andati a dicembre, sulle strade c’erano metri di neve e quindi non ci si poteva spostare in modo “fai-da-te”.
Tuttavia, anche con guida esperta, nessuno purtroppo garantisce di vedere un fenomeno così imprevedibile, sebbene diventi molto probabile senza nuvole e lontano dai centri abitati. Noi abbiamo cenato sulla neve, seduti su delle stuoie, davanti a un fuoco. Faceva freddo, ma di fronte a noi c’erano milioni di stelle. Sono veramente milioni!
Quindi viaggio non per tutti…
Non direi questo. Con noi c’erano due persone over 60, che sono state insieme a noi per 5 ore nelle neve. Posso garantire che è tutto talmente bello da far sparire il freddo pungente, se si è vestiti però in modo adeguato. Pile, micropile, calze di lana, intimo termico, tuta da sci e scarponi imbottiti sono imprescindibili.
L’ideale ovviamente è andare a ottobre o novembre quando forse il freddo è meno intenso. Noi non abbiamo potuto ma comunque la temperatura a Tromsø non è mai così terribile. Il consiglio per tutti è partire.
Quale sensazione non dimenticherai?
Il calore a -15°C che ha pervaso il mio corpo all’apparire dello spettacolo…
Redazione NextMe.it
Foto: MH/Wandering Owl
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