Il futuro del nostro pianeta? Sarà rosa solo se... diventeremo verdi

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Secondo Ban Ki-moon, il segretario generale della Nazioni Unite, il cambiamento climatico è in atto e siamo circondati da prove che lo dimostrano. Se non verranno presi immediati provvedimenti in futuro potremmo assistere a catastrofi ambientali come l'innalzamento del livello dei mari o la perdita di un terzo delle attuali specie animali e vegetali.

A questo proposito, lo scorso Settembre 2009, la UNEP (United Nation Environment Program) ha realizzato un Compendium in cui sono raccolti gli studi scientifici che dimostrano come il cambiamento climatico sia effettivamente in atto e stia mietendo le sue vittime ad una velocità maggiore rispetto a quanto precedentemente previsto.

Il Compendium, rigorosamente stampato secondo le regole della sostenibilità, sarà presentato alla conferenza sull'ambiente di Copenhagen, quale prova della necessità di agire subito, senza esitazioni. Se qualcuno dunque ha ancora dubbi sull'impatto dell'uomo rispetto al delicato equilibrio ambientale del nostro pianeta, leggendo il Compendium potrà cambiare idea ed anche abbastanza rapidamente.

Ad aprire la sfilata di scenari futuristici dell'horror planetario, è il sotto segretario della Nazioni Unite, Achim Steiner, che nella prefazione del documento illustra come, secondo gli scienziati, l'Artico potrebbe essere completamente sciolto entro Settembre del 2037. Prosegue poi con un altro probabile contesto in cui ci troveremmo a fare i conti: l'aridità nel bacino sud del Mediterraneo entro la fine del 21esimo secolo.

Ma non è tutto. Sfogliando il Compendium scoprirete come gli oceani, potrebbero innalzarsi di due metri entro la fine del secolo con conseguenze imprevedibili, mentre la maggiore acidità dei mari, potrebbe mettere a repentaglio le barriere coralline e gli ecosistemi da loro dipendenti. La deforestazione di zone tropicali come l'Amazzonia, con ogni probabilità porterà ad una riduzione dei cicli di pioggia necessari per gli equilibri idrologici influenzando (insieme allo scioglimento dei ghiacci) il 20, 25% della popolazione mondiale, che dovrà affrontare difficoltà d'accesso all'acqua potabile e all'irrigazione.

Se poi questi scenari dovessero realizzarsi, per il non-intervento a riduzione della nostra impronta ecologica, nei prossimi 50 anni potremmo assistere ad un innalzamento delle temperature di 3 o 4 gradi, innalzamento che a suo volta creerebbe spiacevoli squilibri ambientali.

Abbiamo innescato un volano autodistruttivo senza precedenti; tuttavia secondo gli stessi scienziati che hanno partecipato alla realizzazione di questo Compendium, è ancora possibile evitare scenari catastrofici, semplicemente intervenendo subito ed in maniera coesa e decisa per tagliare le emissioni di CO2 ed assistere i paesi più vulnerabili, attualmente già colpiti da questi cambiamenti. Speriamo dunque che durante la prossima conferenza delle Nazioni Unite a Copenhagen, in Danimarca, si possa dare una svolta verde, per un futuro più... rosa.

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