Terremoti, si teme anche negli Stati Uniti. Un anomalo cambiamento nella Corrente del Golfo sta sciogliendo l'idrato di metano dei sedimenti marini. Il surriscaldamento delle acque profonde lungo le coste degli Stati Uniti orientali potrebbe dunque destabilizzare i gas serra intrappolati nei sedimenti. Ma cosa c'entrano i terremoti?
Il team di ricerca della Southern Methodist University di Dallas, in Texas, ha scoperto che le temperature più calde e l'instabilità potrebbero aver avviato il rilascio di 2,5 miliardi di tonnellate di idrato di metano lungo la scarpata continentale degli Stati Uniti orientali. Questa regione è soggetta a frane sottomarine, che possono liberare metano, un potente gas serra.
Ciò significa che da qualche parte al largo della costa orientale della Nord Carolina, una miscela congelata di acqua e gas metano nascosto finora nei sedimenti marini sta iniziando a dissolversi. I ricercatori hanno dato la colpa ad un aumento delle temperature della Corrente del Golfo che scorre verso nord dal Golfo del Messico. L'anomalia sta nel fatto che la corrente ha portato acque più calde in zone che in precedenza avevano solo sperimentato temperature più fredde.
"Sappiamo che gli idrati di metano esistono qui e, se il riscaldamento continua può potenzialmente condurre a sedimenti meno stabili in questa regione", ha spiegato Matthew Hornbach, geologo marino della Southern Methodist University. Secondo gli esperti, nelle profondità marine l'idrato di metano non è più stabile e si sposta dallo stato solido congelato a quello di gas libero.
Guai in vista? Questo lavoro promette di rilanciare un dibattito sul rischio di rilascio di metano dagli oceani e sul fatto che gli idrati destabilizzati potrebbero rendere più instabili le scarpate continentali. "La realtà imbarazzante è che non abbiamo alcuna conferma solida che queste connessioni siano causali piuttosto che correlative", ha detto Charles Paull, geologo marino del Monterey Bay Aquarium Research Institute di Moss Landing, California, che ha studiato l'area atlantica nel dettaglio. Secondo l'esperto, però, questo ultimo lavoro fornisce la prova credibile che gli sbalzi termici negli oceani possano destabilizzare gli idrati.
Ci sono altri depositi di idrati in tutto il mondo che meritano attenzione. L'Artico è in fase di rapido riscaldamento, con la grave perdita di ghiaccio marino e le mutevoli condizioni oceanografiche. Secondo gli esperti è il luogo in cui è in corso il più grande cambiamento e quindi è il posto migliore per studiare queste dinamiche.
Francesca Mancuso