Si chiamano TgCat1, TgCat2 e TgCat3 i tre speciali gattini di laboratorio che, oltre a diventare verdi se illuminati da luce ultravioletta, sono persino immuni dagli attacchi del virus dell'immunodeficienza felina (FIV).
La recente e straordinaria nascita dei tre micini è avvenuta nei laboratori della Mayo Clinic College of Medicine, negli Stati Uniti. Per renderli così speciali, nel Dna dei gatti è stato impiantato un gene del Macaco Rhesus, chiamato TRIMCyp, che sintetizza una proteina in grado di attaccare il virus dei felini. Questo gene fa parte del sistema immunitario delle scimmie e le protegge dall'infezione della malattia. Lo stesso gene pare garantire la medesima protezione anche ai globuli bianchi dei gatti.
È la prima volta che si adotta questa tecnica sui carnivori. Si tratta di un vero e proprio esperimento di ingegneria genetica chiamata "Gamete-targeted Lentiviral Transgenesis". In pratica, si inserisce un gene estraneo tramite un lentivirus (virus a Rna) nel Dna di una cellula uovo non fecondata. Quest'ultimo, dopo essere stato fertilizzato, viene impiantato nell'utero per avviare la gravidanza.
Uno dei tre gatti ha avuto anche il tempo di accoppiarsi, dando alla luce dei cuccioli il cui Dna pare possedere lo stesso gene del macaco. Ciò ne dimostrerebbe l'ereditarietà.
La seconda e particolare caratteristica è la singolare fluorescenza. Questa è stata ottenuta impiantando nei tre felini anche il gene di una medusa. Le immagini sono state pubblicate recentemente sulla rivista Nature Methods. Sono ritratti tre micetti rossi che diventano fluiorescenti se illuminati di blu. La loro mamma, geneticamente non modificata, non compare nelle foto perché non possiede le stesse caratteristiche.
"Una delle cose più belle di questa ricerca è che porterà benefici sia alla salute umana che a quella dei felini", spiega il responsabile del progetto Eric Poeschla. Infatti il virus FIV causa nei gatti la stessa sindrome di immunodeficienza acquisita (AIDS) che colpisce l'uomo.
Insieme all'uomo da 9 mila anni, i gatti condividono con la razza umana oltre 250 malattie, principalmente quelle neurologiche. Se questo esperimento dovesse effettivamente portare ai risultati sperati dai ricercatori, i gatti si rivelerebbero ancora una volta degli amici per il pelo.
Federica Vitale