Bere birra aiuta le comunicazioni: la produzione della birra può essere infatti un utile strumento per rendere le batterie dei nostri telefoni più efficienti. Un gruppo di ricerca dell’Università del Colorado Boulder sta cercando in particolare di usare gli scarti di produzione della birra per creare un elettrodo di batteria agli ioni litio, tipologia di batteria utilizzata per gli smartphone e i computer portatili.
Il processo in linea di principio sembra semplice: i rifiuti della fabbrica di birra possono essere usati per favorire la crescita di particolari funghi, fino alla formazione di una sorta di “tappeto”, che, riscaldato fino a temperature estreme, genera un materiale utile all’elettrodo di una batteria al litio.
Certo, un processo non privo di costi, e nemmeno di lavoro, ma molto interessante in quanto ricicla uno scarto di produzione che può arrivare ad essere costituito da 7 litri di acque reflue per ogni pinta di birra prodotta.
Inoltre il fungo che cresce nelle fabbriche di birra sembra essere realmente perfetto per una “bioprogettazione di materiali” che procede fin dalle sue prime fasi, stando alle parole dei ricercatori. Insomma, non il primo esempio di biomassa, ma un caso particolarmente adatto alle batterie del futuro.
Il processo è stato brevettato e porterebbe ad uno dei migliori elettrodi per batterie al litio conosciuti fino ad ora. Inoltre, secondo gli autori, è facilmente scalabile fino alla dimensione industriale, in quanto la materia prima di certo non manca.
In conclusione bere birra non è solo piacevole, ma potrebbe essere socialmente e industrialmente utile. Oltre ad esserlo già per sua natura ovviamente.
Roberta De Carolis
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