Se orinare in certe situazioni può essere soddisfacente, in altre può anche essere elettrizzante. Un gruppo dell’University of the West of England (Uwe), in collaborazione con Oxfam, ha sviluppato ‘Pee Power’, un prototipo di water in grado di generare elettricità. Il liquido biologico sarebbe in grado di alimentare celle a combustibile microbica (Mfc) con le quali fornire energia agli interni degli edifici.
L’urina è stata già oggetto di ricerche allo scopo di trovarne applicazioni nel campo energetico, ma una soluzione così “diretta” sembrava per ora piuttosto futuribile. “Abbiamo già dimostrato questa possibilità di generare elettricità – ha raccontato Ioannis Ieropoulos, che ha guidato il lavoro – […] quando il team ha dimostrato che l’elettricità generata dalle celle a combustibile microbiche poteva alimentare un telefono cellulare”.
Questo rappresenta dunque il secondo e importante passo, che potrebbe trovare le prime applicazioni, ad esempio, nei campi profughi, dove spesso l’illuminazione è assente. Le celle funzionano impiegando microbi vivi che per la propria crescita e manutenzione si nutrono dell’urina, la quale, di fatto, risulta dunque esserne il carburante.
L’Mfc è dunque un sistema elettro-biochimico, che converte direttamente in energia elettrica l’urina. “Questa tecnologia è più verde di quanto possiamo pensare, poichè non ha bisogno di utilizzare combustibili fossili e si basa sull’ottimizzazione di un prodotto di scarto che sarà in abbondanza” ha sottolineato ancora Ieropoulos.
L’orinatoio installato presso l’Università a scopo dimostrativo somiglia molto a quelli che si trovano presso i campi profughi a Oxfam, in modo da rendere la simulazione più credibile. “Qui è sempre una sfida illuminare le zone inaccessibili lontano da una presa di corrente - ha spiegato Andy Bastable, responsabile dei servizi igienico-sanitari a Oxam – […] Vivere in un campo profughi è già abbastanza difficile, con la minaccia di essere anche aggrediti in luoghi bui di notte. Il potenziale di questa invenzione è enorme”.
Al di là di questa particolare applicazione, comunque, le potenzialità di una simile tecnologia sono le più disparate, soprattutto a causa della dipendenza attuale dalle fonti di energia convenzionali. Pee Power si aggiunge dunque all’insieme delle sorgenti rinnovabili che mirano, in un futuro non troppo lontano, a rendersi auto sostenibili.
Roberta De Carolis
Foto: University of the West of England
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