
Alcuni papiri carbonizzati dall'eruzione del Vesuvio che distrusse Pompei sono stati letti per la prima volta grazie alla tecnologia X-ray. La storia, in questo modo, si è aperta agli occhi degli scienziati, che hanno avuto modo di decifrare le antiche pergamene, rimaste avvolte su loro stesse duemila anni fa.

Un team di archeologi ha scoperto in Cappadocia, in Turchia, un'altra enorme città sotterranea che si articola grazie ad almeno 7 chilometri di gallerie e chiese nascoste risalenti a 5 mila anni fa.

È stato scoperto nel 1999 e potrebbe essere una delle prime mappe del cielo disegnate dall'uomo. Si chiama Sky Calendar e, probabilmente, cadenzava le stagioni per gli antichi agricoltori. L'antico calendario ha la forma di disco e si pensa abbia 3.600 anni. E oggi ha suscitato un enorme sconcerto tra gli astronomi.

Una Stonehenge italiana quella che si trova in Valle d'Aosta. Si chiama Saint-Martin-de-Corléans ed è un'area megalitica risalente al 2840 a.C., ovvero a quando un gruppo di sacerdoti astronomi orientali giunse tra le montagne valdostane per osservare il cielo.

Scoperto il più antico blocco di pietra di cava calcarea al mondo. Un ritrovamento avvenuto nel corso dell'estate scorsa e ad opera del Dipartimento Orientale dell'Istituto Archeologico tedesco, che ha guidato gli scavi nella cava di Baalbek Heliopolis, in Libano.

Quando e dove è nata la cannabis? A spiegarlo è una nuova ricerca che descrive come l'uso della marijuana sia nato migliaia di anni fa in Asia. E come, da allora, si sia diffusa in diverse regioni del mondo, fino a raggiungere le Americhe.

Erano bianche. Osservandole oggi sembra incredibile ma le piramidi di Giza apparivano così 4 mila anni fa. Senza i segni legati al tempo e causati dall'inquinamento e dallo smog tipici dei giorni nostri. Esse apparirebbero nella magnifica monumentalità con la quale furono pensate. È questo l'obiettivo di un breve documentario girato dall'egittologa Jacquelyn Williamson, dell'Harvard University, su Smithsonian Channel.

Ha 2.600 anni un antico recipiente per il vino, chiamato "skyphos" in greco antico, in mostra presso il Museo Archeologico Lamia, in Grecia. La sua particolarità è quella di rappresentare sulle sue superfici le costellazioni.