Gran Bretagna terra di Stonehenge. Scoperto un nuovo complesso di 100 monoliti a 4 metri di profondità sotto terra, attualmente il più grande sito del periodo neolitico del Paese. Il tutto a meno di 3 chilometri dalla Stonehenge che tutti conosciamo. Il progetto, lo Stonehenge Hidden Landscapes Project, è durato 5 anni e ha permesso di creare una mappatura al pc del sito.
Il Durrington Walls, questo il nome del gemello di Stonehenge, misura 500 metri di diametro e si ritiene sia stato costruito circa 4500 anni fa. Di oltre 1,5 chilometri di circonferenza, è circondato da un fossato largo fino a 17,6 metri diversi alloggiamenti più piccoli. La scoperta è stata effettuata con tecnologie non invasive.
Gli archeologi hanno spiegato che a Durrington, più di 4.500 anni fa, si era formata una depressione naturale nei pressi del fiume Avon, dove sembra essere stato costruito il monumento oggi interrato. Sebbene nessuna pietra è stata finora scavata, gli archeologici ritengono che altri massi potrebbero provenire da fonti locali.
In precedenza, lo studio intensivo della zona intorno a Stonehenge aveva portato gli archeologi a credere che solo Stonehenge e un sito più piccolo possedevano importanti strutture in pietra. Le ultime indagini ora forniscono la prova che il più grande vicino di Stonehenge, Durrington Walls, ha avuto una fase precedente che comprendeva una grande fila di pietre, probabilmente di origine locale, la cui conservazione sembra eccezionale.
La configurazione di Durrington Walls è unica per l’archeologia britannica e mostra una fase iniziale di architettura monumentale in uno dei più grandi monumenti cerimoniali nell’Europa preistorica. Solleva inoltra interrogativi importanti sul panorama delle costruzioni della zona Stonehenge e su come queste sono cambiate nel corso del terzo millennio a.C..
Non solo. “Le straordinarie dimensioni, i dettagli e le novità delle prove prodotte dal Stonehenge Hidden Landscapes Project stanno cambiando radicalmente la nostra comprensione di Stonehenge e del mondo circostante – spiega Paul Garwood, Senior Lecturer di Archeologia presso l’Università di Birmingham - Tutto quello che è stato scritto in precedenza sul paesaggio di Stonehenge e gli antichi monumenti all’interno di esso dovrà essere riscritto”.
D’altronde il famoso sito preistorico è oggetto di studi da secoli e molti erano ancora gli interrogativi sulla struttura e la funzione.
I risultati sono stati annunciati il 7 settembre, durante il British Science Festival che si tiene quest’anno presso l’Università di Bradford (Uk).
Roberta De Carolis
Foto: University of Birmingham
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