Dinosauri: scoperto l'esemplare più grande della storia

dreadnoughtus

Gli scienziati hanno scoperto i resti della più grande creatura che abbia mai solcato la superficie della Terra. Un dinosauro lungo 26 metri e del peso di 60 tonnellate. Soprannominato Dreadnoughtus Schrani, il gigantesco animale potrebbe essere stato ancora in fase di evoluzione e crescita nel momento in cui si estinse.

Inizialmente doveva trattarsi di una piccola collezione di ossa rilevate da alcuni cacciatori di fossili nel sud dell'Argentina. Era il 2005 e, solo recentemente, alcuni studi approfonditi hanno dimostrato di avere avuto a che fare, in realtà, con una più grandi scoperte che la paleontologia ricordi.

Lo attestano una vertebra di alcuni metri di larghezza e un osso della coscia delle dimensioni di un uomo, scoperti dagli stessi scienziati che ne hanno studiato i resti. La nuova specie è talmente enorme che Kenneth Lacovara, un paleontologo della Drexel University di Philadelphia, l'ha denominata Dreadnoughtus Schrani, appunto, dal nome delle navi Dreadnought tipiche degli inizi del 20° secolo. Si trattava di corazzate enormi, dotate di numerosi armamenti e dalla loro impermeabilità. Mentre la seconda parte del nome si deve all'imprenditore Adam Schran, che ha fornito il supporto necessario alla ricerca.

Gli scienziati, dunque, misurando le ossa e calcolando le dimensioni dell'animale, hanno stimato che questo pesasse circa 60 tonnellate e raggiungesse i 26 metri di lunghezza. Ancor più pesanti, quindi, rispetto ad alcuni Boeing 737. Sebbene queste dimensioni siano già di per sé molto importanti, il fatto più sorprendente è che il dinosauro fosse ancora in crescita.

Secondo Lacovara, l'animale aveva poco da temere. Era un erbivoro e si difendeva con la coda muscolosa, usata come arma, e con i grandi artigli sulle zampe posteriori. Fu sicuramente il re incontrastato delle foreste nel tardo Cretaceo, il periodo a cavallo tra i 145 e i 66 milioni di anni fa.

I resti rinvenuti sono in ottime condizioni, grazie a quasi il 70 per cento delle ossa conservate. Un fatto raro, visto che la maggior parte degli scavi rilevano solo alcune frazioni di scheletro. "La cosa più importante è che il campione sia relativamente completo, soprattutto se paragonato ad altre gigantesche specie di dinosauri che conosciamo", afferma Matthew Carrano dello Smithsonian Institution of Natural History di Washington. "Anche se i sauropodi sono spesso ritenuti loro simili, una volta che se ne precisa l'anatomia, è chiaro che c'è una enorme varietà di forme e dimensioni. E capire esattamente come sono costruiti è una delle cose fondamentali per capire come si comportavano e come si sono evoluti".

La completezza dei resti rilevati e la loro conservazione contribuiranno certamente a migliorare la conoscenza di tale specie. Le questioni ancora senza risposta riguardano la fisiologia di questi animali e i loro stili di vita. Utilizzando lo scheletro ben conservato del dinosauro, gli scienziati hanno eseguito alcuni esperimenti in laboratorio, creando perfino alcuni modelli in 3D.

Federica Vitale

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