La fine dei dinosauri potrebbe essere stata finalmente accertata. Tutta colpa di un asteroide. Una grossa roccia proveniente dallo spazio si sarebbe schiantata nei pressi della penisola messicana dello Yucatan 65 milioni di anni fa.
Potrebbe concludersi così la saga dell'estinzione dei dinosauri, le cui cause erano ancora sconosciute. Un nuovo studio infatti avrebbe confermato che il colpevole principale della scomparsa dei lucertoloni preistorici è stato un asteroide, le cui tracce sono ancora oggi visibili nel gigantesco cratere di Chicxulub in Messico, dal diametro di 110 miglia, circa 1,6 km.
Le prova di tale ipotesi sembrano essere ogni giorno più valide, rendendo sempre più probabile una teoria che fino a 30 anni fa era considerata poco credibile. Di volta in volta sono state vagliate varie possibilità, da una cometa all'asteroide, dalle eruzioni vulcaniche ai cambiamenti climatici.
Secondo lo studio, realizzato dai ricercatori della University of California Berkeley, l'impatto dell'asteroide è stato l'ultima goccia che ha spinto la Terra oltre il punto di non ritorno. I dinosauri dominarono il pianeta per l'incredibile cifra di 135 milioni di anni. La loro era però si concluse drammaticamente 65 milioni di anni fa. Ma lo scenario dell'asteroide Chicxulub non è stato subito accettato quando è stato proposto.
L'idea che un impatto cosmico di un asteroide o di una cometa avessero attivato l'estinzione di massa è iniziata con la scoperta di uno strato di argilla arricchita di iridio. Questo metallo è raro sulla superficie terrestre, ma relativamente comune nelle rocce spaziali. Tenuto conto di questa anomalia, il duo padre-figlio formato di Luis e Walter Alvarez, insieme a Frank Asaro e Helen Michel, nel 1980 avanzarono l'ipotesi che una collisione extraterrestre avrebbe messo la parola fine all'era dei dinosauri. “L'idea che questa estinzione di massa sia stata causata da un impatto, o anche l'idea che ci fosse una estinzione di massa improvvisa, ha sollevato un sacco di controversie” ha detto Walter Alvarez.
La ricerca di Berkeley invece è partita cercando di dare una datazione più precisa all'estinzione. Durante lo studio, gli scienziati hanno notato che le varie date sui tempi di estinzione dei dinosauri erano in conflitto tra loro, ma anche che le date esistenti sull'impatto dei dinosauri e l'estinzione non avevano grossi margini di differenze. Per questo Renne e colleghi hanno prima ricalibrato e migliorato l'attuale metodo di datazione, la cosiddetta tecnica argon-argon. Hanno poi raccolto la cenere vulcanica dalla zona Hell Creek nel Montana e l'hanno analizzata con la nuova tecnica di datazione. E le nuove date sull'estinzione e l'impatto sono precise con uno scarto massimo di 11 mila anni.
Secondo gli esperti, tuttavia, nonostante la sincronia tra impatto ed estinzione, questo non vuol dire che sia stata tutta colpa dell'asteroide. Le drammatiche variazioni climatiche degli ultimi milioni di anni probabilmente avrebbero portato molte creature sull'orlo dell'estinzione, e l'impatto dell'asteroide avrebbe fatto il resto. “L'impatto è stato il colpo di grazia” dicono gli scienziati di Berkeley. Tra esse, i cambiamenti climatici. E una delle causa della variabilità del clima potrebbe essere stata provocata da una serie continua di eruzioni vulcaniche in India.
Francesca Mancuso
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