Autocombustioni a Canneto: la verità tra il vulcano Marsili e il Muos­­­­­­­?

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A Canneto di Caronia le autocombustioni non si sono fermate. Dal quel 2004 quando per la prima volta andarono misteriosamente in fiamme elettrodomestici e contatori dell’energia elettrica, gli abitanti del piccolo paese siciliano sembrano non aver ancora trovato pace. La scorsa estate, infatti, i fenomeni sono ripresi e con essi la paura. Quello che non arriva, invece, è una spiegazione. A meno che non si interpellino il vulcano Marsili e il Muos.

I residenti, sempre più sconcertati, hanno segnalato anche malfunzionamenti nell’avvio degli allarmi antincendio e problemi agli antifurti delle automobili, senza apparente motivo. E, ora come in passato, l’Arpa ha ripreso le rilevazioni e le analisi nel tentativo di capire le ragioni di questo assurdo fenomeno. Attualmente senza successo.

E un fenomeno misterioso genera ipotesi surreali e complottiste. Un binomio non sempre vero, ma in realtà molto frequente. Molte bufale sono nate così, a volte per semplici errori dovuti alla paura, al non saper dare un perché, a volte con dolo. E forse ora siamo in questo secondo caso, anche se alcuni presupposti sono indiscutibili.

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Canneto si trova infatti proprio sulla linea immaginaria che collega il vulcano sottomarino Marsili e il Muos, protocollo di trasmissione dati ad alta frequenza di proprietà dell'esercito statunitense. La teoria che nel 2013 era stata avanzata sosteneva che proprio questa posizione poteva generare un’impennata di campo elettromagnetico causa di incendi apparentemente spontanei.

Troppi misteri per una motivazione razionale sola, che, comunque, tarda ad arrivare. Ecco dunque che la particolare localizzazione geografica, tra i segreti che da sempre aleggiano sulle proprietà militari degli Usa e un cratere guardato con sospetto, segna un solco di paura incancellabile. E da lì la caccia all’untore.

“Alcune particelle pesanti, dette Adroni, vengono accelerate a dismisura da un acceleratore lineare montato su un satellite in orbita, e sparate verso terra si legge su uno dei siti sostenitori della teoria - Quando urtano con le particelle d’aria della bassa atmosfera (che è più densa), danno origine ad un fascio di fotoni, […] quindi il risultato è un potentissimo raggio di radiazione elettromagnetica diretto verso terra.

Motivazione apparentemente “scientifica”, a cui si aggiunge la presunta influenza del vulcano Marsili, del quale ancora si discute la potenziale pericolosità. Ma il presunto scienziato italiano, che secondo l’articolo avrebbe chiesto l’anonimato per timore di ritorsioni, si è poi rivelato essere un blogger che aveva intenzionalmente messo in giro la voce per verificare quanto fosse facile generare bufale.

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Luca Romano, questo il nome del bufalista Doc, in collaborazione con il collega Alessandro Sabatino, sarebbe dunque autore di una messa in scena rivelatasi poi di grande successo, con un numero impressionante di condivisioni e di riproduzioni.

“Voilà, la tua teoria del complotto è servita scrive il blogger - Ora, seriamente, provate a chiedervi: se lavorando mezz'ora sono riuscito a ottenere qualche centinaio di condivisioni e qualche decina di migliaia di visualizzazioni... quante persone potrei convincere a credere ad una teoria del complotto, se ci lavorassi un anno? E se ci dedicassi tutta la vita?”.

Autocombustioni Canneto

Tutto falso dunque? Questa teoria probabilmente sì. Ma le autocombustioni sono proseguite anche dopo le rivelazioni di Romano, alle quali alcuni siti che avevano abbracciato la teoria hanno risposto oscurando le relative pagine. E nessuno, finora, ha saputo dare un perché.

Roberta De Carolis

Foto: Tagli

Lucyfer

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